Le elezioni anticipate di cui intensamente si parla sono un’opzione meno reale, secondo il quotidiano Danas. Il premier Vucic, anche a seguito delle pressioni del Fomdo Monetario Internazionale, potrebbe invece procedere a un rimpasto di governo.
Il principale oppositore all’idea di elezioni anticipate è il Fondo Monetario Internazionale, che ritiene che ritornare alle urne interromperebbe il ritmo delle necessarie riforme e finirebbe per frenare quelle già avviate. L’FMI ritiene che le elezioni anticipate siano una inutile perdita di tempo. Se il primo ministro Vucic dovesse risolversi a convocare le elezioni, l’FMI potrebbe congelare il suo impegno fino a quando la situazione politica non si sia chiarita.
Diventa quindi più di attualità il tema di un rimpasto del governo. Secondo le fonti del quotidiano, Dacic perderebbe il posto di ministro degli interni ma non si fa alcun nome di chi potrebbe prenderne il posto. Anche Zorana Mihajlovic rimarrebbe senza la poltrona di ministro a seguito dello “scandalo Zlatibor” (NdT: Dalla ex società pubblica “PK Zlatibor”, i cui nuovi proprietari, a seguito anche di un documento firmato dalla ministra, dichiarano di avere la proprietà non solo sugli immobili ma anche su oltre 2200 ettari statali di cui erano solo affittuari), così come Branislav Gasic, al cui posto sembra essere destinata Jadranka Joksimovic.
Secondo queste speculazioni il ministro del lavoro Aleksandar Vulin passerebbe agli interni, mentre l’attuale ministro Stefanovic diventerebbe Sindaco di Belgrado. Sinisa Mali rimarrebbe un uomo di stretta fiducia del primo ministro ma in un’altra funzione. Si parla di altri ministri che non sarebbero in grado di tenere il proprio ruolo, ma non circolano nomi specifici.
(Danas, 15.09.2015)