Secondo i dati ufficiali diffusi dall’Istituto di statistica, in Serbia solo il 13,8% della popolazione attiva risulta essere disoccupato, mentre lo stipendio medio è superiore ai 400 euro.
Tuttavia, si ci si spinge oltre la superficie, si scopre che la statistica non è propriamente una scienza esatta.
Secondo i dati ufficiali, il tasso di disoccupazione in Serbia è sceso di oltre il 5% l’anno scorso, passando dal 19% al 13,8%, mentre in altri paesi della regione e nell’UE questo cambiamento è stato quasi impercettibile, nell’ordine dei decimali.
Gli esperti sostengono che un calo della disoccupazione di questa portata rappresenta un fenomeno solitamente usuale nei paesi con una crescita economica molto elevata (tra il 6% e il 7%), e non nei paesi caratterizzati da attività economica stagnante. Secondo Milojko Arsic, professore di Economia presso la Facoltà di Belgrado, le spiegazioni fornite dagli statistici appaiono piuttosto inconcludenti: uno dei problemi principali della raccolta ed elaborazione dei dati risiede nello statuto stesso dell’Istituto di statisca serbo, istituzione non indipendente, ma piuttosto controllata dal governo.
Tuttavia, il Capo dell’Ufficio di statistica, Miladin Kovacevic respinge queste affermazioni come “sciocchezze”. “I nostri dati dell’occupazione corrispondono a quelli del Registro di assicurazione sociale fino a un migliaio. Sì, bisogna considerare il fenomeno dell’economia sommersa, con due terzi delle persone impiegate nel settore dell’agricoltura prive di documenti, e dove ci sono lavoratori stagionali il cui numero oscilla”, spiega Kovacevic.
Le maggiori discrepanze si riscontrano nei dati relativi alla forza lavoro e al salario medio. Secondo le statistiche statali lo stipendio medio nel mese di dicembre si è attestato a 53.456 dinari, facendo quindi registrare un aumento del 17% rispetto al mese di novembre.
I nostri interlocutori sostengono che anche in questo caso, le statistiche dipingono un quadro edulcorato della realtà. “Sì, questo numero è corretto sulla base del campione di analisi, ma questo campione è selettivo, incompleto e nn rappresentativo”, afferma il Professore di Economia Mario Reljanovic.
“L’Istituto statistico serbo include il settore pubblico nella sua analisi statistica dello stipendio medio, mentre le piccole e medie imprese sono spinte ai margini statistici. Quindi, tutto sommato, l’importo indicato rappresenta in realtà uno stipendio medio nel settore pubblico”.
(Deutsche Welle, 30.01.2017)
http://www.dw.com/sr/srbija-statisti%C4%8Dki-balkanski-tigar/a-37324473
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