La Serbia è un terreno fertile per i media russi e la legge proposta dal governo serbo non contribuisce a risolvere il problema dei contenuti inaffidabili dei media, ha riferito l’organizzazione non governativa Reporter senza frontiere (Rsf).
Reporter senza frontiere ha anche invitato la Commissione europea ad assumere una posizione più ferma su questo tema nei negoziati con la Serbia per l’adesione all’Unione europea.
“L’influenza dei contenuti mediatici filorussi in Serbia non è una novità, ma la guerra in Ucraina ha amplificato il fenomeno. Sebbene il governo eserciti un notevole controllo su gran parte del panorama mediatico serbo, non sembra fare nulla per risolvere il problema della propaganda russa attraverso misure che incoraggino notizie e informazioni più affidabili. Nonostante sia un candidato all’adesione all’UE, che ha bandito gli organi di propaganda russa, la Serbia continua a trascinare la riforma della regolamentazione dei media che si è impegnata a realizzare davanti alla Commissione europea. La tanto attesa legge sull’informazione pubblica e sui media, attualmente oggetto di consultazione pubblica, non risolve in alcun modo il problema della mancanza di etica giornalistica nei canali televisivi serbi ed è stata pesantemente criticata dalle associazioni di giornalisti locali”, osserva RSF.
In un’analisi del marzo 2023, il think tank serbo CRTA ha identificato due canali filogovernativi, Pink TV e Happy TV, come particolarmente inclini a “manipolare le informazioni e a diffondere la propaganda bellica russa”. In “Aktuelnosti” di Happy TV, uno dei notiziari più seguiti della Serbia, i giornalisti commentano filmati provenienti da fonti russe o occidentali, estrapolati dal contesto e la cui autenticità non viene mai messa in discussione. Usano persino la terminologia ufficiale della propaganda russa di “operazione speciale” e “coscrizione forzata” per riferirsi alla guerra in Ucraina. Nell’aprile 2023, “Aktuelnosti” ha trasmesso estratti del video di una dichiarazione di un soldato ucraino catturato.
Tuttavia, come afferma RSF, Pink TV, che fino a maggio, quando si sono verificate due sparatorie di massa in Serbia, era filo-russa nei suoi servizi, ha fatto un’inversione di rotta editoriale e ora sta adottando una linea filo-occidentale che è apertamente sostenuta dal proprietario. Imposto dall’alto, questo improvviso cambiamento arbitrario è sintomatico del modo in cui ai giornalisti viene negata l’indipendenza editoriale e sono costretti a servire interessi commerciali e politici.
Dal 2022, RSF esorta il governo serbo a fare tutto il possibile per rafforzare l’indipendenza e l’affidabilità dei media. Le raccomandazioni di RSF si basano soprattutto sulla salvaguardia dell’indipendenza dei media da qualsiasi interferenza politica e sull’adozione di meccanismi come la Journalism Trust Initiative, che RSF ha lanciato nel 2021.
La Serbia è al 91° posto su 180 Paesi nell’Indice mondiale della libertà di stampa 2023 di RSF.
(Vreme, RSF, 20.09.2023)
https://www.vreme.com/vesti/reporteri-bez-granica-spreciti-rusku-propagandu-u-srbiji/
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