“La Russia non riuscirà a destabilizzare i Balcani”: è quanto avrebbe dichiarato l’ex segretario generale della Nato Andres Fogh Rasmussen in un suo intervento sulle frequenze di Radio Free Europe (RFE).
Commentando l’esercitazione militare congiunta, denominata “Fratellanza slava“, cui in questi stanno giorni stanno partecipando contingenti serbi, russi e bielorussi, Rasmussen ha dichiarato di non comprenderne l’importanza strategica, aggiungendo che, piuttosto, “si tratta di un tentativo da parte della Russia di evidenziare agli occhi della NATO i propri interessi strategici nella regione, soprattutto dopo la decisione dell’Alleanza di accettare il Montenegro.”
“Dal punto di vista generale si tratta di un episodio dalla portata limitata, tenendo conto del numero di partecipanti all’esercitazione, e considerando che, a quanto mi risulta, la Serbia ha espulso alcuni russi poco prima delle operazioni militari. In conclusione, la Serbia è pienamente consapevole che il suo futuro è nelle istituzioni euro-atlantiche, in primo luogo nell’Unione Europea, ma credo, a lungo andare, anche nell’adesione alla NATO “, ha dichiarato l’ex segretario generale.
A proposito della politica estera russa, Rasmussen ha confermato che l’obiettivo del Cremlino potrebbe essere quello di “destabilizzare i Balcani occidentali, in particolare dopo che il Montenegro ha deciso di unirsi all’Alleanza. Ma io non ritengo che tale politica potrà avere successo, soprattutto perché le forze al potere in Serbia sanno molto bene che il paese deve prima di tutto garantire la sua adesione alla NATO, che avverrà in una prospettiva a lungo termine”.
(b92, 08.11.2016)
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