Radulovic attacca, Dinkic si difende

Per l’ex Ministro dell’Economia, gli accordi con Eithad e FIAT sono dannosi per la Serbia. Il leader dell’URS rivendica la bontà delle proprie scelte ricordando i posti di lavoro creati.

Ospite della trasmissione Utisak nedelje, Radulovic ha dichiarato (come già altre volte) che l’accordo concluso con la compagnia aerea emiratina e alcune parti di quello firmato con l’azienda di Torino – mantenuti segreti dal Governo – sono dannosi per la Serbia. L’economista si è in particolare scagliato contro la privatizzazione della JAT: “Non è possibile coinvolgere investitori senza aver fatto un inventario delle proprietà. Prima si fa questa lista con una valutazione del valore dei beni, poi si fa l’accordo. Altrimenti si svende ciò per cui si potrebbe guadagnare di più”. Radulovic ha aggiunto di aver rassegnato le dimissioni dal proprio ruolo poiché dal Gabinetto del Vicepremier giungevano ostacoli alle riforme. Alla domanda diretta sulla persona a cui pensa quando parla dell’entourage di Vucic, Radulovic non si è nascosto, dicendo che pensa proprio al leader dell’SNS.

A stretto giro di posta gli haindirettamente risposto il leader dell’URS Mladjan Dinkic, anch’egli ex Ministro dell’Economia e delle Finanze, fautore della politica volta ad attrarrre investimenti dall’estero criticata da Radulovic. Parlando a Kikinda, Dinkic ha detto che è proprio “grazie alla politica dell’URS che aziende come FIAT, Gorenje, Bosch, Panasonic, Continental e altre 200 ditte hanno aperto fabbriche in Serbia; in soli quattro anni, inoltre, le esportazioni sono raddoppiate”. Dinkic in questi mesi ha più volte polemizzato con Radulovic per la politica di tagli (anche delle agevolazioni fiscali concesse per la creazione di nuovi posti di lavoro) che quest’ultimo ha adottato quando l’ha sostituito al Ministero dell’Economia. In quest’occasione Dinkic ha polemicamente chiesto agli altri partiti quante fabbriche hanno costruito e quante persone hanno impiegato.

(B92, FoNet, 17.02.2014)

dinkic radulovic

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