Secondo i dati del Commissariato per i profughi e per le migrazioni, quest’anno oltre 600.000 persone dai paesi asiatici e africani hanno attraversato la Serbia. Attualmente l’ondata dei migranti è diminuita un po’, però si aspetta la nuova all’inizio della primavera.
“Nessuno può prevedere cosa ci aspetti nel 2016. L’anno scorso 16.500 persone hanno attraversato il nostro paese. Chi avrebbe potuto aspettare che quest’anno ne arrivavano oltre 600.000?”, dice Ivan Miskovic dal Commissariato per i profughi.
In questo momento il numero dei migranti che entrano in Serbia si è stabilizzato e ammonta a 3000-4000 persone al giorno. Le frontiere sono aperte, mentre il treno da Sid che porta migranti in Croazia funziona regolarmente. “Non ci aspettamo che l’anno prossimo si ridurrà il numero dei migranti. La situazione attuale è il risultato del tempo brutto, delle tempeste sul Mediterraneo, nonchè dei cambiamenti degli accordi tra la Turchia e l’Unione europea. Noi siamo pronti ad accogliere migranti. Abbiamo cinque centri permanenti e quindici centri temporanei, nonchè 6000 posti sicuri”, dice Miskovic.
Secondo i dati del Centro per la protezione e sostegno dei richiedenti asilo, fino la 1 decembre in Serbia sono stati registrati 485.169 migranti. Sono stati registrati 10.274 bambini senza la compagnia degli adulti. Sono state presentate 549 richieste di asilo in totale, mentre solo 81 persone sono state sottoposte a interrogatorio.
“In primavera inizierà l’ondata più massiva dei profughi. Tutti i migranti affermanto che i loro familiari aspettano la fine dell’inverno per poter partire”, dice Rados Djurovic di questo centro, aggiungendo che la Serbia deve essere pronta per qualsiasi scenario, tenendo in riguardo che i paesi vicini (Ungheria e Slovenia) rafforzano le barricate alle loro frontiere, mentre i centri di accoglienza in Germania e Svezia si riducono. Secondo Miskovic il problema potrebbe avvenire se i croati decidessero di attivare l’accordo di riammissione come macedoni. In questo caso i profughi torneranno in Serbia che non avrà la possibilità di mandarli in altri paesi.
(Novosti, 25.12.2015.)