Il picco dell’epidemia di coronavirus potrebbe verificarsi in Serbia al più presto tra 10 giorni o al più tardi intorno al 12 aprile, durante la Pasqua cattolica, quando si prevede l’afflusso dei lavoratori serbi dall’estero, fanno sapere gli esperti.
Tuttavia, è difficile dire in quale giorno ci sarà il numero più alto di contagiati, anche perché è stato fatto ogni sforzo per rallentare la diffusione del virus introducendo lo stato di emergenza e il coprifuoco. Il primo caso di COVID-19 in Serbia è stato registrato il 6 marzo.
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Il dottor Zarko Rankovic, infettologo e coordinatore capo per l’implementazione delle misure volte a combattere il virus a Nis, afferma che “nessuno può dire in questo momento se il picco sarà nel fine settimana o in qualsiasi altro giorno”.
L’epidemiologo Predrag Kon, capo dell’unità di malattie infettive presso l’Istituto di sanità pubblica di Belgrado, afferma che è stata decisa una serie di interventi e introdotto lo stato di emergenza per rallentare la diffusione del virus.
“La Pasqua cadrà durante la sesta settimana dall’epidemia. È quindi possibile che ci sia davvero il numero più alto di contagiati. Vedremo come andrà con il cambio di stagione e le temperature. Siamo alla fine della seconda settimana dall’epidemia e abbiamo fatto di tutto per rallentare la diffusione del virus. Resta da vedere per quanto tempo crescerà il numero di ammalati e quanti saranno. Nessuno può dirlo ora. Credo che tutte le misure introdotte finora dal governo della Serbia produrranno risultati. Ci adatteremo anche a stare seduti in casa perché la vita è più forte di qualsiasi cosa”.
Il corso naturale dell’epidemia
La dottoressa Tatjana Radosavljevic, pneumologo, afferma che ogni epidemia, compresa questa, segue il proprio corso.
“Guardando all’esperienza cinese, prevediamo il picco tra dieci giorni. E non ha nulla a che fare con la Pasqua o altre vacanze, ma con il corso naturale dell’epidemia. La cosiddetta diffusione orizzontale del virus tra la popolazione locale è iniziata e se riusciamo a mantenere il tasso di crescita attuale o leggermente superiore, con queste misure non avremo l’esplosione di COVID-19 avvenuta in Italia. Avremo la possibilità di affrontare un’epidemia controllata. La responsabilità personale di ognuno di noi è importante, nonché ascoltare le raccomandazioni degli esperti”, ha concluso.
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