Quando arriverà in Serbia il gas dal “TurkStream”?

Il gasdotto “TurkStream” sarà pronto entro dicembre, ma si dovrà aspettare la politica. A gennaio, il Presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, aveva promesso che la Serbia sarebbe stata collegata al gasdotto a maggio o settembre di quest’anno, ma la promessa è ancora lontana dall’essere mantenuta.

Nel frattempo, dicembre è ora fissato come nuova scadenza, e gli esperti dicono che, sebbene sia probabile che i lavori di costruzione saranno completati per allora, per motivi politici non è ancora possibile garantire che il gas russo attraverserà effettivamente questa rotta in primavera.

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Il percorso, come originariamente previsto, attraverso il territorio della Bulgaria avrebbe dovuto essere completato entro il 1° giugno, ma a causa della pandemia ciò non è avvenuto. Ora, gli esperti non hanno dubbi sul fatto che il gasdotto possa essere costruito entro la fine dell’anno, ma sono scettici sul fatto se i fattori politici consentiranno da subito il trasporto dalla Russia.

Vojislav Vuletić, segretario generale dell’Associazione del gas della Serbia, dice a “Danas” che non ci saranno nuovi ritardi nel completamento della linea.

“Il ritardo nella costruzione è avvenuto prima perché c’è stata una controversia giudiziaria su quale società avrebbe dovuto costruire la sezione attraverso la Bulgaria, e poi a causa della pandemia. Mi aspetto che il gasdotto attraverso la Bulgaria venga costruito, come stabilito nel nuovo mandato, entro la fine dell’anno. Dopo è realistico aspettarsi che le prime quantità di gas russo fluiscano in Serbia attraverso la Bulgaria in primavera” afferma.

L’esperto energetico Goran Radosavljevic ritiene inoltre che non vi siano ostacoli alla costruzione della sezione bulgara.

“La situazione epidemiologica nei Balcani è ora tale che non dovrebbe essere un problema la sezione del gasdotto attraverso la Bulgaria. Quel lavoro può essere realizzato entro la fine dell’anno. Il flusso di gas russo dalla Bulgaria alla Serbia il prossimo anno dipenderà da diversi fattori. Il primo è se ci sarà abbastanza domanda di gas in Europa, il secondo è se la situazione economica sarà tale da far chiedere energia sul mercato, e il terzo è se dei fattori politici interferiranno nella realizzazione di questo progetto”, afferma Radosavljević.

L’esperto aggiunge che gli sforzi di Washington in questo momento sono concentrati sul fermare la costruzione del gasdotto “North Stream 2”, ma con l’avvicinarsi delle elezioni per il Presidente degli Stati Uniti non è escluso che venga lanciata una campagna assieme agli alleati dell’Unione Europea per fermare anche il “TurkStream” attraverso il territorio del Vecchio Continente.

La Serbia ha completato la sua parte del gasdotto “TurkStream” a dicembre dello scorso anno. Il corridoio ha una capacità di 15,75 miliardi di metri cubi di gas all’anno, che sarebbe ulteriormente trasportato dalla Serbia all’Ungheria e alla Croazia. Questo progetto sarebbe redditizio per la Serbia perché le fornirebbe sufficienti quantità di gas, una via di approvvigionamento alternativa, e porterebbe anche nelle casse statali una somma considerevole dovuta alla tassa sul transito.

https://www.danas.rs/ekonomija/turski-tok-gotov-do-decembra-ali-ce-gas-morati-da-saceka-na-politiku/

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