BELGRADO – I rappresentanti del governo serbo, l’Alleanza Nazionale per lo Sviluppo Economico Locale (NALED) e l’Alleanza per concorrenza leale hanno presentato oggi il programma nazionale di lotta contro l’economia sommersa, che prevede la riduzione di economia grigia dal 30,1 per cento al 26,7 per cento del PIL nei prossimi cinque anni, il che implicherebbe oltre un miliardo di euro in più per le casse statali.
Vladan Atanasijevic, presidente di NALED, ritiene questo obiettivo raggiungibile. Secondo lui, le principali misure saranno una vigilanza più efficace sui flussi della economia sommersa e il rafforzamento delle istituzioni, un migliore coordinamento delle attività ispettive e la cooperazione tra i diversi uffici pubblici, la riduzione degli oneri amministrativi e parafiscali per le imprese e i cittadini, il miglioramento del sistema di repressione dei reati, la promozione del sistema di fiscalizzazione, le agevolazioni fiscali per gli imprenditori, la riduzione di una burocrazia eccessiva e il rafforzamento della consapevolezza dell’opinione pubblica riguardo le conseguenze negative della economia sommersa.
L’analisi di NALED indica che il budget della Serbia è quotidianamente danneggiato per otto milioni di euro, come se ogni cittadino perdesse uno stipendio mensile medio all’anno.
“Il Programma nazionale per la lotta contro l’economia sommersa consentirà una maggiore cooperazione tra l’ispezione e i tribunali e incoraggierà i cittadini ad essere più coinvolti in questa lotta”, ha detto Michael Kirby – ambasciatore dei Stati Uniti a Belgrado, aggiungendo che questo aiuterà la Serbia a diventare un candidato ancora più forte per l’Unione europea.
Infatti, l’FMI e l’Ue rivelano una previsione favorevole riguardo la crescita economica della Serbia nel prossimo paio di anni.
L’Ambasciatore tedesco a Belgrado Axel Dittmann ha sottolineato l’effetto negativo dell’economia grigia sul clima imprenditoriale e la crescita economica del paese, così come la necessità che i cittadini comprendano le sue conseguenze in termini di riduzione degli investimenti nell’assistenza sanitaria, nel sistema educativo e così via, per cui danneggiano loro stessi e gli altri se non pagano le tasse. Ha anche fatto notare che questo sforzo invierà un segnale importante in merito al percorso della Serbia verso l’UE ed invierà un messaggio sulla trasparenza, la stabilità dello Stato agli investitori stranieri.
Il primo ministro Aleksandar Vucic ha evidenziato il cambiamento dell’attegiamento della società nel confronte dell’economia sommersa, come un sforzo duro ma necessario. “La sostanza è nella questione se vogliamo un’economia di mercato o no,” ha ripetuto Vucic, il quale ha ricordato che dagli anni Novanta tutti si dichiarativano a favore di una economia di mercato, ma in pratica nessuno ha effettivamente aderito al rispetto dei principi dell’economia di mercato.
Kori Udovicki, vice primo ministro e ministro della pubblica amministrazione, ha rilevato oggi che negli ultimi 10 mesi sono stati segnalati 15.000 dipendenti non registrati. Lei ha parlato di due indirizzi per raggiungere questo scopo: incentivizzazione da una parte e maggiore disciplina fiscale dall’altra. “Si tratta di una disciplina finanziaria che riduce lo spazio e il numero di coloro che non pagano le tasse. Si riduce il numero di imprenditori e la quantità di tasse non pagate. E’ anche importante che le misure non distruggono gli uomini d’affari per cui ora, quando si introduce la disciplina finanziaria, noi chiediamo che tutti i pagamenti dei debiti siano effettuati in una sola volta”, ha detto Udovicki. Invece, gli incentivi saranno strutturati di modo che si stimoli e si renda redditizio il pagamento delle tasse, e si minimizzino i benefici dell’evasione.
“Coloro che si rivelano come estremamente buoni, saranno messi in una sorta di ‘lista bianca’, al fine di vedere chi sono gli imprenditori che rispettano le regole. Loro potrebbero ottenere gli incentivi”, ha aggiunto la Udovicki.
(23.12.2015, Tanjug/Blic/Serbian Monitor)
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