Quale destino per la Fiat a Kragujevac?

L’anno scorso gli operai della “Fiat” di Kragujevac hanno lavorato in totale circa 50 giorni, e quando assenti dal posto di lavoro hanno ricevuto il 65% dello stipendio. Attualmente, come dicono i rappresentanti dei sindacati, si producono solo veicoli che sono stati precedentemente ordinati e pagati e l’interesse per il modello “500 L” sta ovviamente diminuendo da quasi due anni a questa parte. In settimana è previsto un incontro con i rappresentanti del management di “Stellantis”, una joint venture tra Fiat e Peugeot, per capire i piani futuri dell’azienda.

I lavoratori serbi della “Fiat” hanno ricevuto un’offerta per andare in Slovacchia (3 mesi) e i sindacati chiedono che la partenza dei dipendenti avvenga su base volontaria e insistono sul rispetto della legge sul lavoro temporaneo all’estero. Il presidente della Federazione dei Sindacati Indipendenti di Kragujevac, Jugoslav Ristic, ha dichiarato a “Euronews Serbia” che questa mossa della leadership è un chiaro messaggio che la società, il cui 33% del capitale è di proprietà statale, non intende espandere la produzione in Serbia. Ristic afferma che nulla è ufficialmente noto sul futuro della fabbrica di Kragujevac e che in questo momento i dipendenti lavorano solo 4-5 giorni al mese.

A novembre, il Presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, aveva annunciato in conferenza stampa che la Premier, Ana Brnabić, stava per dare buone notizie sugli affari della Fiat a Kragujevac, senza fornire dettagli. Aveva ammesso che l’azienda aveva ridotto la produzione e che prima era al primo posto tra gli esportatori, avendo contribuito in modo significativo al PIL serbo dal 2013 e dalla prima metà del 2014, ma che ora le cose erano cambiate e che la Fiat era molto indietro rispetto ad altri importanti investitori, ma ciò non significava che per il Paese fosse una realtà insignificante.

Il consulente per gli investimenti esteri Milan Kovacevic ha affermato che il contratto con la Fiat era originariamente limitato a 10 anni e che sia la società che lo Stato si sono impegnati a rispettare alcune condizioni del contratto, che non sono note al pubblico, sottolineando che la Serbia è per 1/3 nella proprietà e che è nel suo interesse che la fabbrica continui a funzionare. Kovacevic dice che si tratta ovviamente di un modello vecchio, e che c’è bisogno di un cambio o si arriverà alla chiusura.

“Questo è ovviamente il momento in cui dovranno decidere cosa fare. Ci sono più opzioni, forse la loro produzione è più economica da qualche altra parte; la produzione è diminuita a causa di problemi con le parti a livello globale e molti affermano che tutti i nuovi modelli dovrebbero essere delle auto elettriche. Non sappiamo cosa decideranno, ma se non cambia nulla è difficile che la produzione sopravviva”, osserva Kovacevic. Lo stesso crede che la Fiat e lo Stato serbo potrebbero anche vendere la fabbrica di Kragujevac se l’azienda italiana non si adattasse più a produrre veicoli nel Paese e se non ci fosse più interesse.

Il presidente del Sindacato Indipendente della Fiat, Sasa Djordjevic, ha detto a “Euronews Serbia” che la situazione dovrebbe essere chiarita presto, dato che è previsto un incontro con la direzione della fabbrica e un colloquio presso l’amministrazione comunale di Kragujevac.

“Siamo preoccupati per il futuro dei lavoratori che vanno in Slovacchia, ma anche di quelli che restano e cerchiamo risposte dalle autorità. Attualmente, vengono prodotti dei veicoli per un acquirente noto che sono già stati venduti e pagati. Questo modello è stato prodotto per dieci anni ed è chiaro che la richiesta ora è molto bassa, poiché i modelli vengono rinnovati ogni tre o quattro anni”, afferma Djordjevic.

Di recente è stato ipotizzato che un nuovo modello di auto potrebbe essere lanciato nella seconda metà del prossimo anno, cosa che richiederebbe circa un miliardo di euro di investimenti e che la Fiat avrebbe proposto al governo serbo di partecipare al finanziamento.

https://www.blic.rs/biznis/privreda-i-finansije/kakva-sudbina-ceka-fijat-u-kragujevcu-dok-iscekuju-novi-model-radnike-salju-u/wje7yn3

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