Il Primo Ministro e neo-eletto Presidente, Aleksandar Vucic, ha commentato le proteste organizzate a Belgrado la scorsa notte, dichiarando che “tutti hanno il diritto di esprimere la propria opinione”.
Proteste sono state organizzate, attraverso i social network, anche a Novi Sad e Nis, coinvolgendo migliaia di cittadini insoddisfatti del risultato delle elezioni presidenziali di domenica.
Vucic ha inoltre dichiarato che le proteste sono accettabili “finché che sono tranquille. Siamo un paese democratico e ognuno ha il diritto di essere felice o infelice a causa dei risultati delle elezioni. Immaginate se dovessi chiamare tutti i miei sostenitori per andare a festeggiare”. Ha poi aggiunto che non vi è “tempo per le proteste, perché dovremmo lavorare ed essere ancora più diligenti. Quelli che ne hanno il tempo, è sempre bene che protestino purché in maniera pacifica e spero non assisteremo a manifestazioni di irresponsabilità da parte di alcuni politici che in precedenza hanno richiesto l’uso della violenza – finché si esprime il proprio essere a favore o contro gridando, tutto va bene”.
Diverse migliaia di persone, per lo più giovani e studenti, hanno protestato per alcune ore, causando il blocco e il rallentamento del traffico nel centro di Belgrado, ed ulteriori manifestazioni sono state annunciate nei prossimi giorni nella capitale e in altre città della Serbia.
L’agenzia di stampa Beta ha riferito della presenza di unità di polizia anti-sommossa, le quali però, nel tardo pomeriggio di lunedì, “non hanno reagito ai tentativi di sfondare la temporanea recinzione metallica posta di fronte alla scalinata del parlamento, e sulla quale sono affisse le foto dei serbi scomparsi nel corso dei conflitti del 1999 in Kosovo”. Sempre lunedì, sono stati accesi fumogeni, mentre parecchie uova sono stati gettate in direzione del palazzo del Parlamento, mentre i manifestanti riuniti cantavano “av-av-av (onomatopea della lingua serba che indica l’ abbaiare, e, nel contempo, riferimento alle iniziali di Vucic e al logo della sua campagna, AV), “Vucic è un truffatore,” “Frode elettorale”, “E’ finita”, “Noi non ti vogliamo, Vucic”, “Dimissioni”.
Durante le proteste non sono state esibite insegne di partito o striscioni, ha confermato Beta.
“Muro del pianto”
A seguito delle proteste di lunedì, Vucic ha assicurato che il governo aiuterà finanziariamente le organizzazioni e le associazioni del Kosovo “per ricostruire quel muro del pianto che è stato abbattuto”, in riferimento alla recinzione con le fotografie e i nomi delle vittime serbe situata di fronte all’Assemblea Nazionale, che i manifestanti hanno danneggiato.
Egli ha osservato che sono ancora attesi i risultati definitivi delle elezioni di domenica, ma che, secondo le previsioni, la sua percentuale dovrebbe essere pari al 56% dei voti. Sono inoltre attesi i risultati della consultazione elettorale tenutasi nei seggi di Kosovo e Metohija, dove il Primo Ministro si sarebbe aggiudicato l’80% dei voti.
(b92, 04.04.2017)
http://www.b92.net/eng/news/politics.php?yyyy=2017&mm=04&dd=04&nav_id=100933
Foto di copertina: AFP / Dusan Milenkovic
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