Proteste “Serbia contro la violenza” a Belgrado e Novi Sad

Lunedì a Belgrado e a Novi Sad si è svolta una protesta pacifica e silenziosa organizzata dai partiti dell’opposizione serba contro la violenza nella società serba in seguito alle due sparatorie di massa della scorsa settimana.

Gli organizzatori hanno dichiarato che, secondo le stime della polizia, alla protesta “Serbia contro la violenza” hanno partecipato oltre 50.000 persone. Manifestazioni di protesta si sono tenute anche in altre città serbe.

Tra gli organizzatori figurano il Partito Democratico, il Partito del Popolo, il Fronte Verde di Sinistra – Non lasciamo che Belgrado si distrugga, il partito Insieme, il Partito della Libertà e della Giustizia, il Movimento dei Cittadini Liberi, i Sindacati Sloga e il Movimento per l’Inversione.

Prima della protesta, l’opposizione ha sottolineato che “la protesta non è di parte” e che la manifestazione si sarebbe svolta senza simboli e discorsi di partito.

I manifestanti si sono riuniti alle 18 di lunedì davanti all’edificio del Parlamento serbo, dove un insegnante di lingua serba ha letto le loro richieste, dopodiché si sono diretti, in silenzio, verso l’edificio del governo serbo.

Le richieste dei manifestanti sono le seguenti:

  1. La fine urgente dell’ulteriore promozione della violenza nei media e nello spazio pubblico, il licenziamento dei membri del Consiglio dell’Autorità di regolamentazione per i media elettronici (REM), la chiusura della stampa e dei tabloid che promuovono l’odio e la violenza e violano continuamente il codice etico dei giornalisti, la revoca delle licenze di trasmissione nazionale delle stazioni televisive che promuovono la violenza, come Pink TV e Happy TV, e l’immediata cancellazione dei programmi che promuovono la violenza, l’immoralità e l’aggressività sulle televisioni a frequenza nazionale, come i reality show.
  2. Licenziamento del ministro dell’Istruzione Branko Ruzic (che ha rassegnato le dimissioni domenica), del ministro degli Affari interni Bratislav Gasic e del direttore dell’Agenzia per le informazioni sulla sicurezza (BIA) Aleksandar Vulin.
  3. Una sessione urgente del parlamento in cui verranno prese in considerazione le responsabilità del governo e la situazione della sicurezza nel Paese, nonché le soluzioni a lungo termine che devono essere implementate affinché tali eventi non si ripetano mai più.

La folla ha anche chiesto le dimissioni del presidente serbo Aleksandar Vucic e il licenziamento della direzione della TV di Stato serba (RTS).

(Danas, 08.05.2023)

https://www.danas.rs/bbc-news-serbian/tragedija-u-beogradu-protesti-u-beogradu-i-novom-sadu-protiv-nasilja/

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