Diverse centinaia di attivisti e cittadini si sono radunati davanti alla fabbrica cinese di lavorazione della plastica “FeitianSuye” nella città di Perlez, nel Banato, per protestare contro la riapertura della stessa e il suo impatto negativo sull’ambiente. Cittadini e attivisti di vari movimenti ambientalisti hanno affermato che la fabbrica dovrebbe essere chiusa immediatamente perché la vita a Perlez è diventata ormai “insopportabile”.
La rappresentante dell’associazione ambientalista “Belorepan”, Teodora Gavran, ha dichiarato durante la protesta che presenterà quattro richieste alle autorità, e che se non verranno soddisfatte entro quattro giorni sarà istituito un team legale e tutti gli ingressi alla fabbrica saranno bloccati.
“Chiediamo che la fabbrica sia chiusa fino a quando non saranno posti dei filtri sui camini e fino a quando l’acqua inquinata smetterà di essere scaricata nel canale di irrigazione. In secondo luogo, chiediamo che ci venga spiegato perché non c’era alcun avviso sulla porta della fabbrica della sua temporanea chiusura. C’è urgente bisogno di pulire il canale in modo che gli agricoltori locali possano utilizzarlo per l’irrigazione. Non ci interessa chi ci lavora e chi è l’investitore, ci interessa chi è responsabile dell’arrivo della fabbrica e chi ha permesso loro di farci questo”, ha detto.
Il frontman della band “Partibrejkers”, Zoran Kostić Cane, ha detto ai presenti che devono essere uniti, perché nessuno risolverà i loro problemi tranne loro stessi. “L’oasi naturale di “Carska Bara” diventerà solo uno stagno. Gli aironi bianchi si vestiranno di nero. Non lamentatevi più tardi quando i vostri figli vi accuseranno di aver lasciato loro una vita come questa. Non stancatevi, perché solo così si può cambiare qualcosa”, ha detto Kostić e ha aggiunto che è in atto una guerra tra potenti e contadini.
Dopo la protesta, cittadini e attivisti, insieme alla gente del posto, si sono diretti verso il terreno dietro la fabbrica, dove sono stati raccolti grossi pezzi di plastica e metallo, sepolti illegalmente dagli operai della fabbrica. Teodora Gavran ha informato i presenti che avrebbe messo tutti i rifiuti raccolti in sacchi e li avrebbe lasciati davanti all’edificio del comune di Zrenjanin.
Protest u Perlezu protiv kineske fabrike, učestvovali Ćuta i Cane Partibrejkers
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