La protesta è iniziata con un raduno in via Vasina, per poi proseguire verso piazza Terazije, in ricordo della manifestazione del 9 marzo 1991.
All’inizio della protesta, sul plateu di fronte alla Facoltà di Filosofia si è rrivolto ai cittadini Vladimir Dimitrijevic, che ha detto che le proteste civiche devono difendere lo stato di diritto dal regime di Vucic.
In occasione dell’anniversario delle manifestazioni tenutesi il 9 marzo 1991, egli ha detto che anche allora i cittadini chiedevano la libertà dei media. Dimitrijevic ha detto che dal 9 marzo ha continuato a partecipare a tutte le proteste e che nessuno ha più il diritto di fare errori.
“Viviamo nella giungla di Vucic con un clown senza senso dell’umorismo”, ha commentato Dimitrijevic.
Dopo i discorsi sul plateu i cittadini hanno marciato per le vie Uzun Mirkova, Kolaraceva per arrivare in piazza Terazije, dove ai manifestanti si è rivolto l’attore Branislav Lecic, il quale ha invitato tutte le persone in Serbia a marciare in segno di protesta.
“Nessuno ci aiuterà nel nostro cammino verso la libertà. Non ci aiuteranno i russi, e nemmeno gli americani o Bruxelles. La libertà dobbiamo conquistarcela da soli!”, ha detto Lecic.
Lecic ha sottolineato che i cittadini della Serbia hanno il potere nelle loro mani e che lo stato e tutte le sue istituzioni esistono per loro. Ha aggiunto che anche nel 1991 i cittadini chiesero a RTS di aprire la porta all’opposizione e alle persone che la pensano in modo diverso”.
I cittadini hanno bloccato l’ingresso all’edificio di RTS in via Takovska e gli organizzatori hanno invitato i cittadini a bloccare anche il secondo ingresso in via Abadarevo.
Le proteste si sono svolte ieri sera anche a Kragujevac, a Novi Pazar, a Brus, a Smederevska Palanka, a Backa Palanka, a Batocina.
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