I lavoratori della Fiat Chrysler Automobiles Serbia (FCA) hanno iniziato giovedì scorso il terzo giorno dello sciopero generale nei loro posti di lavoro dentro la fabbrica. Le linee di produzione restano ancora inattive. Da martedì scorso le linee di produzione sono ferme e attualmente il modello Fiat 500L, il più importante prodotto di esportazione serba, non viene prodotto in fabbrica di Kragujevac.
Nel 2008, quando la Fiat ha aperto la sua fabbrica serba con una brindisi con lo champagne e molti complimenti, è stato stipulato l’accordo di joint venture del valore di 1,2 miliardi di euro tra il governo serbo e la società italiana. All’epoca è stato annunciato che la Serbia avrebbe avuto una delle più moderne fabbriche di auto per diventare il più grande esportatore della Serbia.
Infatti, la fabbrica ha le attrezzature più moderne e la sua capacità era fissata a 300.000 vetture l’anno. I lavoratori hanno ottenuto le migliori condizioni di lavoro, tra cui un asilo per i loro figli all’interno della fabbrica.
“Anche altre condizioni di lavoro, come il cibo, la tutela della salute e la responsabilità sociale dell’azienda erano a un livello molto alto”, ha detto Zoran Markovic, il presidente del sindacato della fabbrica.
Come annunciato, la fabbrica della Fiat a Kragujevac è diventata molto presto il più grande esportatore serbo che ogni anno esportava automobili nel valore di più di un miliardo di euro, mentre nei primi quattro mesi quest’anno, l’esportazione della società era pari a 382 milioni di euro. Fiat 500L è diventato un marchio serbo, mentre la quota del FCA nel PIL della Serbia ha raggiunto il 3%.
Tuttavia, l’aumento della produzione e il successo della fabbrica non si sono riflessi nei salari dei lavoratori che, in certe divisioni non sono stati cambiati nemmeno una volta negli ultimi sei anni. Per esempio, i lavoratori con le lauree universitarie hanno lo stipendio base tra 40.000 e 50.000 dinari, mentre gli addetti nella produzione hanno ancora meno.
Secondo Markovic, i lavoratori della Fiat ha visto frustrate dalla società le loro attese per mesi e infine hanno intensificato il loro sciopero. A causa della crisi globale sul mercato automobilistico, nonchè una produzione ridotta, l’anno scorso la fabbrica di Kragujevac ha licenziato 1.000 lavoratori ed ha abolito il terzo turno. Inoltre, una nuova organizzazione del lavoro è stata messa in atto, il che ora è più oneroso per i lavoratori che sono rimasti.
L’anno scorso la fabbrica ha prodotto 85.000 auto, mentre dopo licenziamento di 1.000 lavoratori il piano di produzione per quest’anno è rimasto uguale.
(Newsweek, 29.06.2017)