Privatizzazioni: 40.000 persone perderanno il lavoro?

Ancora un bando per la privatizzazione di 28 aziende in ristrutturazione sarà pubblicato entro la fine di maggio.

Si tratta delle aziende: “Budimka”, “Mostogradnja”, “Rudnik Kovin”, circa dieci aziende agricole tra i cui “Aleksa Santic”. Queste aziende saranno protette dalla riscossione coattiva dei debiti nei prossimi sei mesi.

Ora 502 aziende in ristrutturazione, offerte in vendita da parte del Governo, sono state incasellate in quattro gruppi. Nel primo gruppo si trovano 17 aziende protette dai suoi creditori per un periodo di un anno, nel secondo gruppo ci sono le 28 aziende sopraindicate, nel terzo gruppo ci sono 117 aziende protettte dai creditori fino al 31 maggio, mentre per altre 340 non c’è speranza.

“Questo vuol dire che si avvierà il fallimento di queste 340 aziende. La documentazione valida è pronta solo per queste 28 aziende, per le quali pubblicheremo il secondo bando”, viene spiegato dal Governo.

Dal 1 giugno i creditori commerciali e lo Stato potrebbero riscuottere i loro crediti.

“Si tratta di debiti di miliardi di euro e questi creditori già nel primo periodo, dal 1 giugno potrebbero chiudere tutte queste aziende nelle quali lavorano circa 20.000 persone. Inoltre, ci sono altre 20.000 persone di altre aziende che non possono trovare acquirenti e anche queste potrebbero perdere il lavoro. Questo significa che circa 40.000 lavoratori perderanno il lavoro durante quest’anno”, viene concluso.

I dati sopraindicati sono confermati anche da parte del Segretario dello Stato presso il Ministero dell’economia, Dragan Stevanovic.

“Per quanto riguarda queste 28 aziende, esse saranno prottete entro il 31 ottobre, cioè fino alla termine del terzo bando pubblico per la vendita di capitale. Se questo non avvenisse, anche queste aziende andrebbero in fallimento per il bilancio finanziario e la loro situazione”, ha comunicato Stevanovic.

Il ministro dell’economia, Zeljko Sertic ha dichiarato che lo Stato ha preparato un Fondo di transizione di 16 miliardi di dinari per coprire almeno una parte del danno causato per la perdita di lavoro di tante persone.

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