Primo termovalorizzatore cinese a Pancevo

Lo studio di fattibilità mostra che vi sono bastanti quantità di rifiuti per alimentare la centrale elettrica.

Finquando saà più economico portare la spazzatura delle municipalità serbe nelle discariche piuttosto che utilizzarla per produrre energia elettrica o calore, l’utilizzo razionale dei rifiuti sarà un tema di secondo piano. L’unica cosa che potrebbe cambiare la cattiva abitudine di conferire la spazzatura nelle discariche abusive, di cui nel paese ve ne sono oltre 3000, è l’accordo firmato due giorni fa con partner cinesi per la realizzazione di un termovalorizzatore a Pancevo che utilizzerà i rifiuti prodotti in loco.

Il ministro dell’energia Aleksandar Antic ha firmato il memorandum di intesa, ricordando che la città prescelta è stata pancevo perché la prima a presentare uno studio di fattibilità che dimostra la produzione di quantità di rifiuti necessaria per le esigenze dell’impianto: “Si tratta di un progetto pilota che, se arriveranno i risultati attesi, potra essere replicato in altre municipalità del paese”, sottolinea Antic. 

Coincidenzialmente questo progetto arriva proprio nel momento in cui il prezzo del petrolio e del gas ricomincia a crescere, in un paese dove su 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno solo due cementifici ne utilizzano minime quantità per produrre energia. 

Slobodan Ruzic, ingegnere e giàà vice ministro dell’energia, evidenzia che si tratta di una buona notizia ma che non risolverà il problema delle discariche illegali: “Aprire un termovalizzatore in una municipalità dipende dalle tariffe di feed-in e dalle sovvenzioni per kilowatt. Fino a poco tempo fa un kilowatt prodotto da rinnovabili costava 8 eurocentesimi mentre l’energia elettrica prodotta da fonti convenzionali costava al massimo 5 eurocentesimi. Insomma, l’energia da rinnovabili è più costosa.   In un contesto dove si viene in Serbia anche per il basso costo dell’energia sembra difficile che la si comprerà a un prezzo più alto. Se poi Belgrado ha il maggior potenziale per questo tipo di impianti non si capisce perché è stata scelta pancevo, ma questo bisognerebbe chiederlo ai cinesi. Nel 2009 la EPS firmè un accordo per realizzare un termovalorizzatore nei pressi della discarica di Duboko a Uzice ma ci furono molte resistenze tra la popolazione. D’altra parte in Germania solo l’1% dei rifiuti va in discarica e vi sono oltre 6000 impianti che processano i rifiuti per ricavarne energia e calore. Da una tonnellata di rifiuti è possibile ricavare 650 kilowattora di elettricità, con una generazione di elettricità per il 25-30% e per il 75-80% in generazione di calore.

(Politika, 22.06.2016)

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