Il vertice UE-Balcani occidentali in corso a Tirana, in Albania, ha dimostrato che l’UE si è resa conto che non riuscire a essere il miglior partner della regione comporta un alto prezzo geopolitico da pagare.
Nel suo articolo sul vertice, Politico parla delle difficoltà che l’UE ha dovuto affrontare per organizzare il vertice, poiché si temeva che non tutti i Paesi dei Balcani occidentali avrebbero accettato di parteciparvi. Il presidente serbo, Aleksandar Vucic, era uno dei leader che esitavano a partecipare al vertice.
Politico riporta inoltre che “tutti e i sei paesi partecipanti non appartenenti all’UE – Albania, Bosnia, Kosovo, Montenegro, Macedonia settentrionale e Serbia – si trovano nelle fasi diverse delle loro domande di adesione al blocco. E sono uniti da un unico punto di vista: la frustrazione per la lentezza del loro percorso. Il processo di allargamento si è di fatto arenato dopo l’ingresso della Romania e della Bulgaria nel 2007, e molti membri occidentali lamentano per il fatto che i recenti entrati, come l’Ungheria e la Polonia, stiano semplicemente ignorando gli standard dell’UE in materia di Stato di diritto e democrazia”.
Politico prosegue affermando che “il tentativo della Russia di conquistare l’Ucraina ha dato nuova linfa all’espansione dell’Unione europea, riportando l’attenzione dell’Europa sul proprio cortile. Una constatazione: La riluttanza ad espandersi ad est ha crescenti conseguenze geopolitiche, creando un vuoto che la Russia e la Cina si stanno già muovendo per riempire”. “
I forti legami storici e politici tra la regione (in particolare la Serbia) e la Russia sono anche uno dei motivi per cui l’UE vuole ristabilire la sua forte influenza nei Balcani.
C’è anche la questione dell’influenza della Cina in Serbia. Politico scrive: “L’attività della Cina nella regione è anche una preoccupazione crescente per l’UE, nel quadro di una rivalutazione delle relazioni del blocco con la seconda economia mondiale. Negli ultimi anni, Pechino ha fatto breccia nei Balcani occidentali con il suo massiccio programma di investimenti Belt and Road, offrendo un’alternativa attraente ai Paesi stanchi di aspettare dietro le quinte dell’UE. Le prove delle profonde tasche cinesi sono sparse per i Balcani occidentali. In Serbia, la China Rail International (CRI) e la China Communications Construction Company hanno iniziato i lavori per la ferrovia Belgrado-Budapest da 1 miliardo di euro l’anno scorso , mentre il gruppo cinese Hesteel ha acquisito il produttore di ferro serbo Zelezara Smederevo nel 2016”.
Il BIRN (Balkan Investigative Reporting Network) stima che la Cina sia stata coinvolta in 136 grandi progetti regionali, per un valore di oltre 32 miliardi di euro tra il 2009 e il 2021.
Il tentativo di diminuire l’influenza cinese e russa si è riflesso nel programma del vertice, con uno dei temi incentrati sulla “lotta alla manipolazione delle informazioni straniere e sul miglioramento della sicurezza informatica, tra la crescente consapevolezza che l’UE sta perdendo le battaglie di comunicazione quando si tratta di vendere la propria storia ai Paesi dei Balcani occidentali”. “
“I media allineati al Cremlino, come il russo Sputnik, hanno contribuito a guidare una narrazione pro-russa nella regione. Il tentativo dell’UE di far capire che è di gran lunga il più grande investitore e partner commerciale della regione, responsabile di circa il 70% degli scambi commerciali dei Balcani occidentali, è stato affossato”, scrive Politico.
Un sondaggio sull’opinione pubblica condotto l’estate scorsa ha mostrato che il 51% dei serbi voterebbe contro l’adesione all’UE in un referendum, mentre il 40% degli intervistati valuta positivamente il leader russo Vladimir Putin.
Inoltre, i partecipanti al vertice discuteranno della nuova piattaforma comune di acquisto del gas dell’UE, destinata a ridurre i prezzi alle stelle. Il meccanismo è stato aperto ai membri dei Balcani occidentali per aiutarli ad abbandonare il combustibile fossile russo. Ma Bruxelles vorrà anche qualcosa in cambio.
“L’allineamento con la politica estera e di sicurezza dell’Europa è uno degli obiettivi principali dell’incontro di martedì”, conclude il Politico.
(Blic, 07.12.2022)
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