Politico: la Cina investe in Serbia per avere influenza sull’Europa

Sebbene la Serbia, uno dei paesi più poveri d’Europa, e con una popolazione di soli 7 milioni di abitanti, potrebbe apparire come una scarsa opzione nella scelta di un partner, la Cina ha comunque scelto il paese come una piattaforma per ottenere maggiore influenza in Europa: questa la tesi sostenuta dal sito web Politico.

Le relazioni di lunga durata tra i due Paesi, unite ad una buona posizione geografica della Serbia, hanno portato Belgrado a diventare un fulcro per gli sforzi di Pechino verso l’Europa.

La Serbia è al culmine della trasformazione che, come ha promesso il Presidente serbo Vucic, aprirà la porta all’Unione europea. Per realizzare il proprio progetto (cioè costruire strade e promuovere l’economia), il Presidente serbo non confida solo nell’Europa, ma anche nel vecchio alleato dell’Est, la Cina.

La Cina ha prestato denaro in Serbia negli ultimi anni per svariati progetti, da un ponte di 170 milioni di euro sul Danubio a Belgrado ad una centrale termica di 700 milioni di euro. Una società cinese ha anche acquistato l’unico impianto di produzione dell’acciaio in Serbia, promettendo di rivitalizzare lo stabilimento senza tagliare posti di lavoro.

Eppure, il punto centrale dell’impegno di Pechino nel paese è rappresentato da un collegamento ferroviario ad alta velocità di quasi 3 miliardi di euro tra Belgrado e Budapest. Oltre alla tratta per i passeggeri, il progetto, che si sviluppa su 350 chilometri, comprende una tratta separata per il trasporto merci, un elemento chiave della strategia di Pechino per collegare il porto greco del Pireo con l’Europa centrale.

La nuova ferrovia dovrebbe ridurre i tempi di viaggio tra le due città, dalle attuali otto ore a meno di tre: “Sarebbe un vero cambio di prospettiva, per quanto riguarda il nostro percorso verso l’UE, e la nostra vicinanza all’Europa centrale e occidentale”, ha dichiarato Vucic.

Quello che rende particolarmente attraente il finanziamento cinese sono i termini: a differenza dei finanziatori internazionali di sviluppo come la Banca mondiale, la Cina è spesso disposta a finanziare progetti con risposte economiche discutibili a tassi inferiori al mercato.

Ad esempio, il progetto dell’autostrada che dovrebbe collegare Belgrado con la città costiera di Bar, in Montenegro, dovrebbe costare circa 600 milioni di euro. Considerando l’impatto economico modesto, i funzionari serbi avrebbero avuto non poche difficoltà nel convincere i prestatori europei a sostenere il progetto. Ma non la Cina.

L’obiettivo di Pechino a lungo termine potrebbe anche essere quello di costruire una propria base di produzione industriale in Europa, che non solo fornirà i mercati europei ma anche i nuovi mercati sulla rotta della Nuova Via della Seta. Poiché gli stipendi in Cina sono quasi identici a quelli del Sud Europa, la possibilità di localizzare la produzione appare ancora più attraente.

A Berlino, i funzionari sono preoccupati per una recente serie di acquisizioni cinesi in settori chiave, tra cui la robotica e le attrezzature industriali.

Se l’obiettivo finale della Cina è quello di acquisire maggiore influenza in Germania e in Europa, il miglioramento delle infrastrutture nei Balcani costituisce uno dei passi cruciali verso tale obiettivo.

(Blic, 18.07.2017)

http://www.blic.rs/vesti/politika/politiko-kina-investira-u-srbiju-da-bi-imala-uticaj-na-evropu/ccxmdev

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