La Serbia è passata dall’84° all’attuale 74° posto nell’ultima classifica dell’Indice della libertà economica di mercato (Economic Freedom of the World), anche se rimane tra i Paesi ultimi in Europa; i problemi maggiori sono nell’area dello stato di diritto, ha affermato l’organizzazione non governativa “Libek”, che sostiene le riforme del mercato e lo stato di diritto.
L’Indice dell'”Economic Freedom of the World” è pubblicato dall’istituto canadese “Fraser” e misura il livello di sicurezza dei diritti di proprietà e il grado di coinvolgimento degli individui nelle transazioni volontarie.
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“Come nelle precedenti edizioni la Serbia è scarsamente valutata nell’area dello stato di diritto, che è la pietra angolare di un’economia di mercato. Prima di tutto, sono state valutate insufficienti l’indipendenza della magistratura, l’imparzialità nei procedimenti giudiziari, il rispetto dei diritti di proprietà e l’esecuzione dei contratti a causa di procedure giudiziarie lente e costose”, si legge nella nota.
Si aggiunge che in un tale ambiente economico, “non ci sono meccanismi adeguati per la protezione della proprietà privata, che porta a bassi livelli di investimenti interni e bassi tassi di crescita economica, nonché a bassi standard di vita e alti tassi di emigrazione”.
Hong Kong e Singapore sono in cima all’Indice della libertà di quest’anno, seguite da Nuova Zelanda, Svizzera, Australia, Stati Uniti, Mauritius, Georgia, Canada e Irlanda.
I paesi peggiori in classifica sono Venezuela, Sudan, Libia, Angola, Iran, Algeria, Congo, Zimbabwe, Repubblica Democratica del Congo e Repubblica Centrafricana.
Tra i paesi della regione, la Romania è al 23° posto, la Bulgaria al 32°, la Croazia al 61°, la Slovenia al 62°, la Macedonia del Nord al 71°, il Montenegro all’80° e la Bosnia ed Erzegovina all’82°.
Il punteggio totale della Serbia nell’elenco dell’Indice delle libertà economiche è 7,05, leggermente inferiore alla media mondiale.
“Lo scarso risultato della Serbia è ancora nell’area della regolamentazione delle imprese, oltre alla natura stessa della regolamentazione che in alcuni casi restringe la concorrenza e crea interessi per gruppi vicini al governo. Un grosso problema è l’applicazione delle leggi nella pratica, a causa di normative spesso contraddittorie o mancanza dello statuto. Un altro problema grave è la disparità di trattamento dei diversi attori economici davanti alla legge, a causa di corruzione o pressione politica”, riporta la “Libek”.
Si aggiunge che il settore pubblico è ancora sovradimensionato rispetto alle possibilità del settore privato di finanziarlo.
Nelle aree in cui la Serbia ha una posizione relativamente alta in classifica, come la libertà nel commercio internazionale, permangono problemi che incidono negativamente sul livello di libertà. La Serbia è ancora fuori dall’Organizzazione mondiale del commercio (unico Paese europeo insieme a Bosnia ed Erzegovina e Bielorussia), e le normative sugli standard tecnici non sono ancora del tutto in linea con le regole europee, mentre l’amministrazione doganale utilizza soluzioni tecniche obsolete, con molte procedure lente.
http://rs.n1info.com/Biznis/a638339/Libek-Mali-napredak-Srbije-na-listi-ekonomskih-sloboda.html
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