Petrovic (Consiglio Fiscale): “Serbia in recessione anche nel 2015”

Il presidente del Consiglio Fiscale Pavle Petrovic ha dichiarato nel corso di un’intervista alla RTS che le tendenze  di quest’anno mostrano che anche l’anno prossimo non vi sarà crescita economica e anche nel 2015 si registrerà una recessione.

“Abbiamo già una macroproiezione per l’anno prossimo e non vediamo alcuna crescita, questi trend indicano che l’anno prossimo ci sarà probabilmente una recessione. L’economia avrebbe avuto questo andamento anche se non ci fosse stata la riduzione di salari pubblici e pensioni”, ha detto Pavle Petrovic nel corso della trasmissione televisiva sulla RTS “Occhio economico”. Petrovic ha aggiunto che un effetto addizionale al calo del Pil nel 2015 sarà dato dal taglio di salari pubblici e pensioni che comporterà un calo della domanda interna.

“E’ dunque necessario un rafforzamento degli investimenti che in parte compensi gli effetti delle politiche restrittive”, ha dichiarato Petrovic, il quale ha aggiunto che il taglio di salari e pensioni è stata una misura necessaria che era attesa avvenisse già alla fine dell’anno scorso e che tuttavia non è sufficiente, poiché essa farà risparmiare 400 milioni di euro nel 2015 e bisogna trovare altri 300 milioni di risparmi.

Il presidnete del Consiglio Fiscale ha specificato che sono necessari tre tipi di riforme da implementare per mantenere il deficit pubblico a livelli ragionevoli, ovvero la riforma delle imprese statali, la riduzione del pubblico impiego e una riforma della raccolta fiscale che implichi la lotta all’economia sommersa. “Assieme questi tre blocchi di interventi possono garantire la riduzione del deficit e fermare la crescita del debito”. Petrovic ha anche affermato che tra le imprese statali il problema più grosso è rappresentato dalla “Srbijagas” che ha un debito già di un miliardo di euro, per la quale lo Stato si appresta a concedere per la terza volta una garanzia da 160 milioni di euro. Pertanto Petrovic si è detto persuaso che i negoziati con il Fondo Monetario Internazionale si concentreranno sulla situazione e sulle garanzie per la ristrutturazione delle imprese statali, che finora veniva seguita dalla Banca Mondiale.

Il presidente del Consiglio del Governatore della Banca di Serbia Nebojsa Savic ha dichiarato che tutte le analisi evidenziano che per ora non sarà necessario richiedere risorse all’FMI perché non vi è una crisi di liquidità. “L’FMI deve verificare se l’indirizzo delle riforme è quello giusto e definire obiettivi quantitativi. Il Fondo pone sempre degli obiettivi a tre anni. Abbiamo ora in corso un processo di consolidamento fiscale e di riforme che ha una prospettiva da qui al 2017, quando il nostro deficit non sarà superiore al 3%”. Per Savic la Serbia deve convincere l’FMI di essere capace di ridurre il deficit a livelli accettabili dalle istituzioni internazionali e in questo senso le imprese statali devono dare un contributo importante al rilancio dell’economia del paese.

Savic ha ricordato che l’insieme degli interventi non deve prevedere un incrmeento dell’imposta sul valore aggiunto, poiché ogni incremento dell’Iva finisce per rafforzare l’economia sommersa.

(RTS, 27.10.2014)

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