In relazione allo status giuridico in materia di lavoro, in Serbia gli stranieri possono beneficiare di una posizione favorevole grazie ad una serie di novità introdotte recentemente in relazione al rilascio dei permessi e all’efficienza dei servizi resi dall’amministrazione locale.
In questo senso, l’Ufficio Immigrazione e il Servizio Nazionale per l’occupazione, responsabili del rilascio dei permessi di soggiorno per lavoro, possono essere soddisfatti del proprio operato: questa la conclusione della colazione di lavoro organizzata dallo studio legale Tomic Sindjelic Groza (TSG) e dal Business Club sloveno a Belgrado il 29 settembre.
Il diritto del lavoro e le sfide che lavoratori e datori di lavoro stranieri devono affrontare sono stati oggetto di studio durante il seminario, che ha visto la partecipazione di rappresentanti del Ministero del Lavoro, dell’occupazione e delle Politiche sociale e del Servizio Nazionale per l’Occupazione.
“La nuova legge prevede che ogni straniero, anche studente, per poter soggiornare in Serbia per un periodo maggiore ai novanta giorni, debba fare richiesta di permesso di lavoro. Il campo applicativo è stato esteso, e i permessi di lavoro diversificati. La procedura ora potrebbe risultare un po’ lunga, ma ogni datore di lavoro deve considerare l’esistenza di questo obbligo”, ha spiegato l’avvocato Ivana Stefanovic.
In relazione allo status giuridico degli amministratori invece, la legge prevede l’assunzione attraverso contratto di lavoro, anche a tempo determinato: “nel caso dell’assunzione di direttori attraverso contratti di lavoro a tempo determinato, l’importo della tassa che tale contratto implica deve essere stabilita in fase di stipula di contratto dal datore di lavoro, in quanto gli amministratori godono di tutti i diritti garantiti dalla legge” ha sottolineato Stefanovic. Se il direttore è uno straniero inviato a lavorare in Serbia e riceve una certa quota della casa madre, vengono applicati gli accordi bilaterali che la Serbia ha con più di 20 paesi, in base ai quali possono essere fatte alcune eccezioni. Tuttavia, ogni caso può essere differente.
“Nel caso di lavoratori proveniente dalla Serbia e assunti con contratto a tempo determinato all’estero, i datori di lavoro sono molto diligenti e tendono a rispettare l’intera procedura, la quale a prima vista può apparire più complicata che in passato. Tuttavia, superata la fase di novità e apprese le regole e procedure, tutto può procedere in modo spedito, anche grazie alla cooperazione tra le autorità statali e alla disponibilità di servizi on-line. Inoltre, i periodi di scadenza sono molto brevi: i datori di lavoro sono ora obbligati a notificare al Ministero l’intenzione di inviare un proprio dipendente all’estero con un solo giorno di anticipo”, spiega Stefanovic.
I datori di lavoro dovranno prestare particolare attenzione al fatto che la legge proibisce l’assunzione di lavoratori e impiegati all’estero: più precisamente, i datori di lavoro non possono cedere i loro dipendenti ad altre società, clienti, o subappaltatori all’estero.
Predrag Groza, partner dello studio legale TSG, sottolinea che il diritto del lavoro è stato oggetto di interessi da parte dei clienti negli ultimi anni e probabilmente il tema assumerà maggiore rilevanza in futuro, con la ripresa dell’economia.
(eKapija, 03.10.2016)
This post is also available in: English