La discriminazione da parte dei datori di lavoro e i settori meno redditizi in cui le donne scelgono di avviare un’attività in proprio sono alcuni dei motivi principali per cui l’anno scorso in Serbia le donne rappresentavano solo il 9% dei lavoratori con il reddito più alto.
Come ha dichiarato l’Amministrazione fiscale, su un totale di 34.753 dichiarazioni dei redditi che determinano l’imposta annuale sul reddito delle persone fisiche per il 2021, ben il 91% delle dichiarazioni sono state presentate da uomini, il che significa che circa 3.000 sono state presentate da donne.
I contribuenti che nell’anno precedente hanno avuto un reddito superiore a 3.268.224 dinari, cioè più di tre stipendi medi mensili nel nostro Paese, sono tenuti per legge a presentare una dichiarazione dei redditi.
Pertanto, il cittadino più ricco del 2021 ha dichiarato un reddito di 2.115 milioni di dinari, pari a circa 18 milioni di euro. Secondo i registri dell’Amministrazione fiscale, le persone che guadagnano di più in Serbia sono direttori d’azienda, alti dirigenti, ingegneri, avvocati ed economisti e il 69% di loro proviene da Belgrado.
Nel 2020, così come nel 2021, il 91% delle dichiarazioni dei redditi è stato presentato da uomini, in aumento rispetto al 2019 (quando la percentuale era dell’88) e al 2018 (quando era dell’86%).
Dragoljub Rajić, coordinatore della Rete di sostegno alle imprese, spiega questi dati dicendo che gli uomini sono dipendenti o prevalentemente proprietari di aziende che operano nei settori più redditizi – edilizia e informatica.
Le donne, invece, se decidono di mettersi in proprio, lo fanno soprattutto nel commercio al dettaglio/all’ingrosso e, in misura minore, nella consulenza e nella gestione.
Sebbene negli ultimi dieci anni si registri una tendenza all’aumento del numero di donne che scelgono di aprire aziende nel settore IT, a causa dell’ambiente in cui viviamo, sono ancora poche e poco numerose.
(Danas, 11.10.2022)
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