L’accordo stipulato a Kosovska Mitrovica è la soluzione che apre la strada per guardare avanti”, dichiara in un’intervista alla RTS Milovan Drecun.
Il presidente della commissione del parlamento serbo per il Kosovo e Metohija Milovan Drecun ha commentato l’accordo raggiunto la scorsa notte a Kosovska Mitrovica, affermando che esso poteva essere migliore ma che rispecchia lo status di neutralità e il quadro negoziale degli accordi di Brussels.
“In ogni caso l’accordo getta le basi per poter andare avanti. Inoltre bisognerebbe notare che gli accordi di Brussels tengo conto delle particolarità della situazione a Kosovska Mitrovica”, ha detto Drecun, evidenziando che l’interpretazione che Pristina ha tentato di fare di detti accordi tendeva a far pasare soluzioni che non potevano essere applicate perché il popolo serbo non le avrebbe accettate.
Drecun ha sottolineato l’importanza di aver ottenuto che la formazione dell’assemblea dei comuni serbi in Kosovo avvenga in uno status di neutralità. Per Drecun qualche rappresentante serbo è caduto nella trappola di Pristina, che tende a presentare all’opinione pubblica albanese gli accordi di Brussels come marginali e non tanto cattivi per la loro parte all’interno dell’autoproclamata indipendenza albanese. In merito alle dimissioni di Krstimir Pantic dalla posizione di vice direttore dell’ufficio governativo per il Kosovo, Drecun ha detto che questa è una modalità passiva di affrontare i problemi mentre è necessario perseguire politiche attive. Pantic, che alle elezioni comunali di dicembre è stato eletto sindaco di Kosovska Mitrovica nord, non era presente alla firma dell’accordo la scorsa notte.
Drecun ha affermato che nel quadro degli accordi di Brussels non vi è spazio per iniziative solitarie o legate agli interessi di un solo partito. “Capisco le paure e le emozioni di Pantic ma da un uomo che sarà sindaco di Kosovska Mitrovica ci si aspetta la capacità di guradare avanti, entrare nei fatti e rispodnere a Pristina in maniera politicamente costruttiva.
Drecun ha detto che con la firma del documento la Serbia ha mostrato alla comunità internazionale di voler dare concretamente seguito agli accordi di Brussels e ora Pristina deve fare i passi conseguenti.
(RTS, 12.01.2014)