Pensioni e salari pubblici fermi anche nel 2018

Il Consiglio Fiscale evidenzia che le uscite per pensioni e salari pubblici sono ancora maggiori della forza economica del paese.

Dopo le affermazioni del capo missione FMI James Roaf che ha ricordato come le pensioni e i salari pubblici non cresceranno quest’anno, un’affermazione ancora più radicale è venuta dal presidente del Consiglio Fiascale Pavle Petrovic, per il quale essi non cresceranno neanche nel 2018: “Per risanare le finanze pubbliche è necessario che nel medio termine il deficit di bilancio si riduca allo 0,5% del Prodotto Interno Lordo”, ha detto Petrovic.

Si tratta in effetti del nuovo obiettivo di bilancio, dopo che nel 2015 si è avuto un deficit del 2,5% invece del preventivato 4%, di cui un 1% di PIL di risparmi strutturali. “Le pensioni e gli stipendi pubblici sono ancora speriori a quanto puà sopportare il paese: il nostro obiettivo è ridurre il peso degli stipendi pubblici all’8% del PIl e quello delle pensioni all’11%”, ha afferamto Petrovic, il quale ha speigato perché è importante portare il deficit allo 0,5% del PIL: “Attualmente il debito pubblico serbo ammonta a 25 miliardi di euro, pari al 77% del PIL. Per risanare il bilancio è importante che il debito scenda sotto il 60% del PIL. Se il deficit rimanesse tra il 2,5% e il 3% e il debito pubblico sopra il 70% del PIL nel caso di un shock economico esterno si arriverebbe a una crisi del debito pubblico”, spiega Petrovic.

Petrovic consiglia un miglioramento delle risorse destinate ai controlli fiscali (oggi ci sono 500 ispettori invece dei 1000 ottimali) e risparmi derivanti dalla ristrutturazione delle imprese pubbliche e dalle privatizzazioni, di cui il Consiglio Fiscale dà un giudizio negativo: “Ridurre i dipendenti pubblici non porterebbe a rispamri significativi. L’obiettivo di 75.000 esuberi entro il 2018 è eccessivamente ambizioso. Invece 30.000 fuoriuscite sarebbe il numero ottimale, perché oltre si andrebbe a icidere sulla qualità dei servizi pubblici. Finora circa 15.000 hanno lasciato il lavoro per lo più attraverso i pensionamenti, ce ne vorrebbe un numero uguale ma l’effetto dei pensionamenti si è sostanzialmente esaurito”. In particolare il Cosniglio Fiscale ritiene che nella EPS il numero degli esuberi dovrebbe essere compreso tra i 5000 e i 10.000 lavoratori, mentre entro fine anno se ne prevedono solo 1000. “Invece di ridurre i salari, nella EPS essi sono cresciuti complessivamente di 5 miliardi di dinari l’anno scorso rispetto al 2014”. Allo stesso modo nelle Ferrovie di Serbia ancora non si è messo mano al piano di esuberi da 2700 unità. 

 

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