Il Parlamento europeo (PE) ha specificato che le sanzioni contro la Russia sono una condizione per l’avanzamento dei negoziati con l’Ue della Serbia e non si parla del loro blocco.
Il gruppo politico dei socialisti e democratici al Parlamento europeo ha proposto di accogliere il loro emendamento nella relazione del PE sull’allargamento dell’Unione, in cui si afferma che la Serbia può avanzare nei negoziati di adesione all’Unione solo se impone sanzioni alla Russia e armonizza la sua politica estera con quella europea. Una fonte dello stesso gruppo politico ha chiarito che la proposta non prevede il blocco dei negoziati e sottolinea che tutti i gruppi politici al Parlamento hanno accettato di sostenere l’emendamento affermando che la Serbia non può procedere nei negoziati se non introduce sanzioni Russia.
“Tanjug” ha visto la versione finale degli emendamenti presentati alla relazione del Parlamento europeo sull’allargamento, scritta dal deputato socialista croato Tonino Picula. L’emendamento afferma che dovrebbe essere data priorità ai Paesi candidati che allineano la propria politica estera e di sicurezza con quella comune dell’UE e che i progressi nei negoziati di adesione con la Serbia ci saranno solo se il Paese rispetta le sanzioni dell’UE contro la Russia e realizza progressi significativi nelle riforme relative all’UE. Quindi invitare la Serbia a rispettare le misure restrittive dell’UE e la politica dell’UE nei confronti della Russia in generale e a mostrare progressi nella democrazia, nello Stato di diritto e ad accettare i valori e le priorità dell’Unione.
L’emendamento aggiunge che l’UE dovrebbe “esaminare tutti i fondi dell’UE alla Serbia in questa luce, in particolare tutti i progetti finanziati nell’ambito del piano economico e di investimento per i Balcani occidentali, al fine di garantire che tutte le spese dell’UE siano pienamente in linea con gli obiettivi strategici e interessi dell’UE”. Il secondo emendamento sulla Serbia afferma che è necessario “rafforzare l’impegno costruttivo dell’UE con le autorità sia della Serbia che del Kosovo al fine di raggiungere un accordo globale giuridicamente vincolante sulla normalizzazione basato sul riconoscimento reciproco dei due Paesi nell’ambito del dialogo tra Belgrado e Pristina, fondamentale per entrambi i Paesi per poter avanzare sulla via europea e contribuire alla stabilità regionale, alla prosperità e alla normalizzazione delle relazioni; ribadire l’importanza cruciale di risolvere tutte le questioni aperte attraverso il dialogo tra Belgrado e Pristina in modo trasparente, tempestivo e con buona volontà”.
La votazione sulla proposta della relazione sull’allargamento è prevista per il 13 ottobre in seno alla commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo. La versione finale della bozza assumerà la forma di una risoluzione del Parlamento europeo, in una votazione prevista per novembre. Le risoluzioni del PE non sono comunque giuridicamente vincolanti per gli Stati membri, né per altre istituzioni europee.
https://www.politika.rs/sr/clanak/518924/ep-srbija-pregovori-rusija-sankcije
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