Partecipazione delle donne alla vita pubblica: buoni risultati dalla Serbia

I paesi europei stanno ancora lottando per raggiungere la parità di genere nei processi decisionali, secondo un nuovo rapporto del Consiglio d’Europa (CoE).

Il rapporto, intitolato “La partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini nel processo decisionale”, afferma che la partecipazione delle donne nella vita pubblica e politica della Serbia è superiore alla media europea nella maggior parte dei casi, tranne quando si tratta del numero di donne sindaco.

La relazione prende in esame i progressi compiuti da 46 paesi verso l’obiettivo, fissato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa nel 2003, di avere almeno il 40% degli uomini e delle donne che partecipano a diversi aspetti della vita politica e pubblica, ha specificato il Consiglio d’Europa, annunciando la pubblicazione del documento.

Per quanto riguarda la Serbia, il 34,4% dei membri dell’Assemblea Nazionale erano donne nel 2016, quasi il 10% al di sopra della media europea, pari al 25,6%.

La relazione mostra anche che nel 2016 il 37,5% dei presidenti delle commissioni parlamentari erano donne, mentre la media europea si ferma al 25,6%. La stessa cifra si conferma per le cariche elette in seno alle assemblee regionali, mentre in Serbia è al 31,6%. Nel 2016, la Serbia aveva il 56,8% di giudici donne negli Alti Tribunali, mentre la media europea è del 33%.

Al tempo stesso, il paese ha avuto il 40% di donne giudici nella Corte costituzionale, mentre la media in Europa è stata del 26,3%. Secondo i dati del rapporto, la Serbia ha avuto il 15,9% di ‘straordinarie e plenipotenziarie’ ambasciatrici, con la media di tutta Europa al 13%.

Una media inferiore è registrata solo nell’elezione alla carica di sindaco. Vale a dire, in Serbia, questa percentuale è del 5,5%, mentre la media europea è del 13,4%. La Serbia ha il 57,1% dei rappresentanti delle donne e dei deputati dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, mentre in tutta Europa la quota raggiunge il 35,7%.

Secondo le relazioni di sintesi, solo due dei 46 paesi presi in esame – Finlandia e Svezia – hanno raggiunto l’obiettivo minimo del 40% per la partecipazione delle donne nelle singole camere parlamentari nel 2016; la cifra media in Europa è stata del 25,6%.

Allo stesso tempo, nessuno dei paesi ha raggiunto l’obiettivo minimo del 40% per le camere alte del parlamento: la percentuale media di donne tra i membri nominati era del 35,8% e per i membri eletti del 23,9%.

La percentuale media di donne capi di Stato e di governo, capi di governo regionali e sindaci di tutta Europa era al di sotto del 17%, mentre in media, la rappresentanza nelle Corti supreme è stata del 33%, in confronto al 28% dell’Alto Consiglio della Magistratura e del 26% delle corti costituzionali.

La percentuale minima delle ambasciatrici donne, il 13%, è stata tra le più basse nel 2016.

“Questi dati mostrano che l’Europa ha ancora molta strada da fare per raggiungere la parità di genere”, ha dichiarato il Segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjorn Jagland, aggiungendo: “Esorto tutti gli Stati membri ad adottare misure positive per migliorare la parità di genere nel processo decisionale pubblico come parte dei loro sforzi più ampi per aumentare la parità di genere in tutti i ceti sociali”.

(b92, 17.10.2017)

http://www.b92.net/eng/news/world.php?yyyy=2017&mm=10&dd=17&nav_id=102578

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