Il Parlamento serbo ha adottato gli emendamenti e le integrazioni alla Legge sui terreni agricoli, che limiterà i diritti dei cittadini dell’UE ad acquistare terra in Serbia.
Un totale di 132 deputati hanno votato a favore degli emendamenti e 13 hanno votato contro. Il comitato parlamentare per l’agricoltura ha rivisto ieri tutti i 47 emendamenti e ne ha accettato solo tre. Secondo uno degli emendamenti, i cittadini dell’UE non potranno acquistare terreni situati in zone di 10 chilometri in prossimità dei confini statali.
L’emendamento proposto da Marjan Risticevic e accettato dal governo serbo prevede che la legge entri in vigore il 1° settembre.
Gli emendamenti alla legge dovrebbero impedire la piena liberalizzazione del commercio di terreni agricoli e sono adottati per contrastare le misure previste dall’Accordo di stabilizzazione e di associazione con l’Unione europea (SAA), il quale anche dovrebbe entrare in vigore il 1° settembre, e secondo cui i cittadini serbi e quelli dell’UE godranno degli stessi diritti nell’acquisto di terreni agricoli.
Per giorni, i deputati dell’opposizione hanno affermato che la discussione sugli emendamenti non aveva senso perché gli stranieri sono già stati autorizzati a comprare terre e possedere terreni coltivabili registrando una società in Serbia e acquistando molto più di quanto previsto dall’ASA.
“Questo non è un dibattito assurdo. Lo abbiamo avuto perché i contadini volevano che lo avessimo. Il governo tratta questo tema come priorità e, in questo modo, possiamo determinare tutto ciò che non è stato regolamentato nell’ASA”, ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, Branislav Nedimovic.
(Vecernje Novosti, 28/09/2017)
http://www.novosti.rs/vesti/naslovna/ekonomija/aktuelno.239.html:683032-Kraj-granice-nema-prodaje
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