Alla scoperta delle origini della cucina tradizionale serba

Se vi chiedessimo di nominare così, su due piedi, tre piatti della cucina tradizionale serba, scommettiamo che vi verrebbero in mente sarma, cevapi e ajvar. Beh, avreste ragione, ma anche torto!

Anche se questi tre piatti sono stati il pezzo forte della cucina nazionale serba per un paio di centinaia di anni, si tratta di piatti importati dai turchi, o meglio, dai soldati dell’Impero ottomano che hanno governato gran parte della Serbia attuale per quasi tre secoli.

I sarma, per esempio, erano in realtà foglie di vite ripiene di carne e riso, nella forma che oggi, così come nel passato, assume un piatto tradizionale in Anatolia, in Turchia. La versione serba dei sarma è cucinata con foglie di crauti al posto delle foglie di vite, ma la ricetta è quasi uguale.

E per quanto riguarda i cevapi? Ricordano molto il tradizionale piatto turco Şiş Köft (noto anche come kofta kebab). Sebbene i cuochi turchi usassero manzo puro per il loro kebab, il cevapi di oggi viene fatto con altre varietà di carne, come maiale e persino agnello.

Per quanto riguarda l’ajvar … Abbiamo buone notizie! Anche se la parola ajvar suona molto simile alla parola turca Havyar, che significa caviale, il piatto è in realtà di origine serba, ed il suo nome e distribuzione rappresentano forse un testamento della condivisione del cibo e della cultura in tutto l’impero durante il periodo ottomano.

Nel suo libro “La cucina greca” Mirko Janjic, che ha raccolto vecchi libri di cucina e ricette serbe per quasi 15 anni, scrive: “Considerando che quasi tutti i popoli balcanici hanno moussaka, polpette, riso pilaf, burek e baklava come piatti nazionali e che questi popoli sono stati sotto il dominio turco per secoli, possiamo logicamente concludere che tutti questi piatti provengono dalla Turchia. Tuttavia, non sono piatti tipicamente turchi. I turchi li hanno ereditati dagli arabi e dai persiani”.

A questo punto potremmo dunque pensare che la Serbia non possiede quei piatti che potremmo definire originariamente serbi, ma ci cadremmo in errore.

La Serbia medievale, prima dell’impero impero ottomano, era un paese ricco di sontuose pietanze. La famiglia reale serba, Nemanjici, che governò tra il 1166 e il 1371, era rinomata per le sue feste piuttosto sfarzose. Agnello cucinato nel latte, barbabietole al miele, crostacei e salsa di bacche dolci, petto di pollo in vino bianco e salsa di cipolla selvatica erano solo alcuni dei piatti che facevano parte del menu consueto consumato dalla nobiltà serba.

Forchetta (Sopocani, XIII secolo), coltello (Krusevac, XIV secolo), piatto (Ras, XIII secolo)

La cucina serba era poi sorprendentemente diversificata, tenendo presente che stiamo parlando del Medioevo, e piuttosto sana. La bevanda preferita dai nobili serbi era la medovaca, acquavite di miele ancora molto popolare in Serbia.

Per illustrare la storia e l’unicità dell’originaria tradizione culinaria serba, vi proponiamo tre ricette che vi consigliamo di provare.

1. Petto di pollo arrostito

La ricetta risale al 1196, ed era uno dei piatti preferiti dal re serbo Stefan Prvovencani.

Fate saltare leggermente i petti di pollo e poi irrorate in modo vigoroso con il miele. Riponete in frigorifero per due ore. Successivamente, ricoprite con farina di grano e friggete nel lardo fino quando il colore diventa marrone dorato. Estraeteli dalla padella e lasciate riposare su un tovagliolo di carta mentre preparate la salsa. Nella padella, dove avete appena fritto i petti di pollo, versate mezzo bicchiere di vino bianco, aglio finemente tritato e un pizzico di timo. Lasciate raffreddare per qualche minuto e poi versate la carne che avete precedentemente riposto in una ciotola. La carne deve riposare per altri 10 minuti prima di essere servita.

2. Prugne ripiene alla griglia

La ricetta risale 1393. Le prugne erano generalmente servite con pane caldo di segale.

Immergete le prugne, prive di semi, in acqua tiepida finché non diventano morbide. Toglietele dall’acqua e asciugatele. Farcitele con formaggio caprino e noci, avvolgetele nella pancetta (fissandole con uno stuzzicadenti) e grigliate.

 

 

3. Bistecca di manzo con aglio

La ricetta risale alla fine del XIII secolo.

Immergete il manzo nel liquido in cui vengono conservati crauti per un giorno. Toglietelo dal liquido, asciugate e strofinate con aglio e olio d’oliva. Grigliate la carne a piacimento. Nel frattempo, preparate la salsa. Scaldate l’olio (a fuoco medio), aggiungete vino rosso, miele, funghi e more e bollite fino ad ottenere una salsa di consistenza media. Se non siete soddisfatti della consistenza, aggiungete la farina continuando a mescolare. Lasciare riposare la salsa per 10 minuti, mescolate di nuovo e versatela sopra la bistecca.

Prijatno!

 

Photo credits: Avant Art magazine, Max Pixel, Cooking Channel, Serbia.com, Artis Centar, Yummy.co.ke, Kurir daily

 

 

 

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