Aggiornamento delle ore 18 del 20 maggio
Prosegue a Obrenovac l’evacuazione degli abitanti: il Ministro Stefanovic ha dichiarato che la situazione è stto controllo e che coloro che non vogliono lasciare le proprie abitazioni saranno riforniti di acqua, cibo in scatola , candele e medicinali. A Obrenovac, come dichiarato da Vucic, i pericoli non vengono solo dalla Kolubara che non può scaricarsi nella Sava, ma anche dal riflusso delle acque di quest’ultima, che probabilmente non potranno fluire nel Danubio a Belgrado. Senza contare, poi, che rimane un’incognita ciò che giungerà dalla Croazia nei prossimi giorni.
Alle 17, Predrag Maric ha dichiarato a RTS che la situazione nelle zone alluvionate è stabile, ma che bisogna attendere venerdì per capire come si evolverà la situazione. Oltre a Obrenovac, sono state ordinate le evacuazioni di altri due comuni sulla Sava, dalle parti di Sremska Mitrovica: Morovic e Visnjiceva. L’unità di crisi di Sabac ha fatto appello affinché 300 cittadini aiutino a rinforzare l’argine presso Drenovac.
La situazione lungo il corso del Danubio è molto più tranquilla, ma le autorità hanno ordinato l’evacuazione di Metalor e Oresac, vicino a Smederevo, visto che la zona non è protetta.
Il Ministero degli Interni ha attivato un nuovo numero di telefono, lo 011/27 41 444: il numero è attivo 24 ore su 24 e sostituisce i precedenti; ad esso si possono rivolgere tutti coloro (privati e compagnie) che vogliono aiutare gli sfollati.
Aggiornamento delle ore 11 del 20 maggio
Fino a questa mattina erano stati evacuati 2000 abitati di Obrenovac mentre è in corso l’evacuazione di altre 4000 persone dalla località Stubline, sempre nel comune di Obrenovac, ha comunicato il capo del centro cittadino per le emergenze Aleksandar Marsenić.
Le operazioni si stanno svolgendo regolarmente, in alcuni casi con l’ausilio di elicotteri. A Obrenovac per il governo sono presenti il ministro della difesa Branislav Gasic e il ministro del lavoro Aleksandar Vulin.
Oggi pomeriggio il ministro degli interni Nebojsa Stefanovic ha ordinato l’evacuazione totale e urgente dell’intera area di Obrenovac a causa di una nuova ondata di piena del fiume Sava che si sta dirigendo verso l’area Zabrežja, dove abitano circa 300 persone. L’obiettivo è stato quello di evacuare tutte le persone dell’area entro le ore venti di stasera.
Il fiume Sava continua a crescere ma il suo affluente Kolubara si è talmente ingrossato che non riesce a scaricare tutta la sua portata nel Sava e così le acque finiscono per tornare indietro, rendendo impossibile lo svuotamento delle zone allagate. “E’ imprevedibile capire il comportamento del fiume Kolubara perché ora non è più nel suo alveo naturale e non si sa quando e dove scaricherà la sua portata”, ha dichiarato Dejan Vladnikovic, direttore del sistema di monitoraggio dell’Ufficio metereologico nazionale di Serbia, il quale ha specificato che in una situazione simile si trova il fiume Mlava ma in questo caso esso affluisce nel Danubio, che è meno alto e accoglie le acque dell’affluente senza grossi problemi, consentendo di mettere in sicurezza la centrale termoelettrica di Kostolac.
Il capo della Protezione Civile serba Predrag Maric ha lanciato un appello a non farsi prendere dal panico poiché per l’evacuazione completa di Obrenovac vi sono due giorni di tempo. Maric ha anche comunicato che nella giornata di oggi il Sava è cresciuto di 70 centimetri e che la piena dovrebbe durare almeno altri quattro giorni.
(Blic, 19.05.2014)