Dopo la riunione con i candidati del Partito Socialista, la vicepresidentessa Slavica Djukic Dejanovic ha delineato quelle che verranno considerate le questioni principali durante la campagna elettorale.
Parlando con i giornalisti, la Djukic Dejanovic ha aggiunto che le donne in Serbia desiderano la crescita dei diritti umani, in particolare del diritto al lavoro, e che gli sforzi del partito saranno principalmente dedicati al reperimento di risorse che permettano alla maggior parte possibile di cittadini di vivere del proprio lavoro. L’accento sarà posto sulle pensioni (che, stando alle sue parole, dovranno seguire l’andamento degli stipendi, “perché non permetteremo che i pensionati si trovino in una situazione peggiore di quella attuale”), sull’educazione, sulla salute e sulle questioni sociali. La vice di Dacic ha assicurato che i candidati del SPS si impegneranno affinché il dibattito elettorale non si trasformi in un ring, ma che sia il campo di discussione di idee realizzabili, portando ad esempio gli accordi di Bruxelles sottoscritti dal Premier con il proprio omologo kosovaro e l’apertura dei negoziati di adesione.
Anche il funzionario del SPS Nikola Nikodijevic ha ripetuto il concetto, sostenendo che la coalizione SPS-PUPS-JS non ha ancora iniziato la campagna elettorale perché ritiene che in questo momento ci siano priorità da portare avanti, ma che comunque gli argomenti che verranno presentati agli elettori saranno quanto fatto in questi anni di governo. Per Nikodijevic il SPS ha introdotto la giustizia sociale in Serbia e la coalizione formatasi attorno al partito garantirà il mantenimento di questa politica in caso di riconferma elettorale.
(rts.rs, 11.02.2014)