“Obbiettivo del governo: incrementare l’occupazione”

Il ministro dell’economia Sasa Radulovic ha dichiarato che il successo del governo potrà essere valutato attraverso l’incremento dell’occupazione e tutte le misure intraprese devono dare un effetto. Egli ha aggiunto che per raggiungere tale obiettivo questo governo investirà tutte le energie e le risorse e che lui ha già un piano per spegnere una serie di “incendi” che da anni bruciano l’economia serba.

“Ovviamente ci deve essere consenso politico ed è normale che diversi ministri abbiano diverse priorità ma è una competizione sana”, ha detto Radulovic in un’ intervista a Vecernje Novosti.

Radulovic ha aggiunto che suoi consulenti saranno Miroslav Milenovic, del comitato per la lotta alla corruzione, e Dusan Vasiljevic, che guida la squadra per la riforma dei regolamenti.

“Sarà dura per tutti. Il governo lavorerà come una squadra e insieme si risolveranno i problemi, che esistono in molte aree ma al contempo sentiamo grande responsabilità e anche il desiderio e l’energia di arrivare a cambiamenti positivi e di migliorare la situazione del paese”.

Per la riduzione della disoccupazione il primo passo sarà la riduzione del cuneo fiscale “perché abbiamo un sistema fiscale che si accanisce sul lavoro e non aiuta la creazione di nuovi posti di lavoro”, ha detto il ministro, che ha aggiunto: “Non c’è alcun senso nel fatto che una persona che guadagna 300 euro al mese ne dia 120 allo Stato. Dobbiamo creare un sistema di tassazione progressiva, dove l’imposizione fiscale sia minima su chi guadagna poco e cresca all’aumentare dei redditi”. Egli ha detto che l’idea è quella di una forte riduzione delle tasse e dei contributi e non di pochi punti percentuali e che la migliore sovvenzione all’economia è quella di ridurre le tasse sul lavoro. Sul tema delle sovvenzioni ha detto che non le ritiene una soluzione a lungo termine: meglio la riduzione delle tasse, un miglior contesto d’affari e la certezza del quadro giuridico.

“Abbiamo un problema di liquidità che deriva dalla cattiva gestione delle privatizzazioni, quando i nuovi proprietari hanno chiesto grandi prestiti alle banche e invece di trasformarli in investimenti li hanno spesi in immobili, yacht e così via. I prestiti hanno creato un tale gravame sul sistema economico che oggi è insostenibile e quasi tutte le imprese sono entrate in una fase pre fallimentare o di vera e propria bancarotta. Perché la legge sulla bancarotta deve finalmente funzionare? Perché la bancarotta non significa morte ma è l’occasione per l’impresa di riorganizzarsi e di liquidare le sue componenti morte per rilanciare quelle vive”.

Il ministro crede che il bilancio non sia in buone condizioni, e questo è un fattore condizionante, ma vi è ancora spazio per tirare la cinghia, “sui cittadini più poveri non deve essere caricato il peso della crisi e su questo punto nel governo c’è la massima unità”.

Per le società statali vi deve essere un piano aggressivo per regolare la situazione: “Per la fine dell’anno avremo un quadro completo delle proprietà e dei bilanci e stabiliremo le regole di comportamento e i criteri di valutazione. Non mi interessa la departizzazione dei quadri delle imprese quanto la loro professionalizzazione”

Il ministro ha sottolineato che entro metà 2014 lo Stato dovrà risolvere il problema delle 179 imprese statali in ristrutturazione e che con il ministro dell’energia vi è una buona cooperazione, necessaria per affrontare alcune delle principali imprese pubbliche.

“L’idea non è che lo Stato rilevi le imprese ma ci sono casi in cui questo sarà necessario e già abbiamo una soluzione di sistema da adottare quando sarà necessario”, ha detto Radulovic.

(Akter, 10.09.2013)

radulovic

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