E’ quasi certo che le autorità serbe e il Gruppo Fiat Chrysler firmeranno un nuovo accordo che garantirà la continuazione della collaborazione decennale relativa allo stabilimento in joint venture a Kragujevac, in cui la parte serba ha una quota del 33%, e l’italiana 67%.
In seguito allo sciopero generale di due settimane nello stabilimento Fiat di Kragujevac nel mese di luglio e alla vacanza collettiva di tre settimane in agosto, la produzione è ripresa il 21 agosto.
La capacità di produzione giornaliera è di quasi 450 auto e gli operai lavorano in due turni. Il terzo turno è stato abolito lo scorso anno, quando FCA Serbia ha licenziato circa 1.000 lavoratori. Inoltre, esistono diversi centinaia di lavoratori occupati dai fornitori di Fiat. E’ stato stimato che circa 45.000 vetture sono state prodotte presso lo stabilimento di Kragujevac a partire dalla fine della vacanza collettiva, mentre la società stima che altre 40.000 automobili (Fiat modello 500L) potrebbero essere prodotte entro fine anno.
Inoltre, la gestione della fabbrica di Kragujevac sta analizzando le conseguenze dello sciopero generale, durante il quale non sono state prodotte automobili. Sia il pubblico che la maggior parte dei lavoratori concordano sul fatto che, a causa di un comportamento irresponsabile dimostrato dal sindacato della fabbrica, che si schierò con il management della società in occasione del licenziamento di 1.000 lavoratori l’anno scorso, una grande opportunità è sfumata per i dipendenti per ottenere finalmente una sostanziale aumento dei salari e migliori condizioni di lavoro che avrebbero potuto costituire un buon precedente per altri lavoratori in Serbia.
Si è detto che i lavoratori della fabbrica Fiat di Kragujevac hanno perso una battaglia, ma non la guerra per salari più alti e migliori condizioni di lavoro. La prossima occasione per questo si presenterà quando il governo serbo e il gruppo Fiat Chrysler concluderanno un nuovo accordo.
Secondo alcune informazioni, si parlerà di un nuovo contratto collettivo che definirà la posizione dei dipendenti della società nei prossimi tre anni. Tuttavia, è importante scegliere con saggezza chi rappresenterà i lavoratori durante i colloqui in vista del nuovo accordo. Sia gli analisti che gli esperti del settore automobilistico affermano che Fiat non ha ragioni valide per lasciare la Serbia. Al contrario, ha tutte le ragioni per rimanere nel paese.
(Danas, 28/08/2017)
http://www.danas.rs/ekonomija.4.html?news_id=354915
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