La Serbia, al fine di allinearsi pienamente con i regolamenti dell’UE (regolati dal capitolo 9 per le trattative con l’UE) nel settore dei servizi finanziari, dovrebbe modificare le leggi riguardanti i fondi di investimento ed adottare una legge completamente nuova sui fondi di investimento alternativi , ha dichiarato il 14 marzo, il viceministro delle finanze Aleksandar Janjušević.
“La nuova legge sui fondi di investimento alternativi, come i fondi per le imprese e simili, che non abbiamo ancora, dovrebbe fornire le basi per il loro lavoro, regolamentare l’emissione di licenze, la metodologia di lavoro e simili.Il capitolo 9 è fondamentale per l’adesione della Serbia all’UE. Le trattative dovrebbero iniziare a Giugno.Il capitolo si applica alle banche, al mercato capitalistico, ai fondi di investimento ed all’infrastruttura del sistema finanziario, un settore che è sempre più intrecciato,internazionalizzato e digitalizzato ai tempi d’oggi”, ha detto Janjusevic.
Gli obiettivi del regolamento appartenenti al capitolo 9 sono la stabilità finanziaria, la protezione dei consumatori e la creazione di un mercato finanziario europeo unico.
Amalgamandosi all’UE nel settore dei servizi finanziari, la Serbia contribuirà alla stabilità del suo sistema finanziario, migliorando i servizi, tutelando i consumatori e proporre un’offerta diversificata nel mercato finanziario .
Radica Nusdorfer, capo del settore europeo per l’integrazione la delegazione dell’UE in Serbia ha anche sottolineato che l’apertura dei vari capitoli non è la fine del lavoro, soprattutto quando si tratta di trasferire le norme dell’UE alla legislazione serba.Il responsabile del progetto PLAC II, Pierre Matek, parlando della direttiva UE sugli strumenti finanziari MIFID II, ha sottolineato che questa direttiva è la risposta alla crisi finanziaria che per anni ha rivelato molte debolezze nel mercato finanziario.
Il regolamento MIFIR prevede il diritto dell’ESMA, cioè di vietare temporaneamente o permanentemente la commercializzazione, la distribuzione e la vendita di determinati strumenti finanziari, nonché di vietare determinate pratiche al fine di proteggere gli investitori e l’integrità del mercato finanziario, ha sottolineato Matek.
La realizzazione degli obblighi previsti dal capitolo 9, ha sottolineato Matek daranno le basi preliminari all’integrazione della Serbia nell’UE.
La responsabile per le operazioni del Capitolo 9, Tatjana Jovanić, ha affermato durante la riunione,che in base all’esperienza sulla Croazia ed in particolare sul Montenegro, ci si aspetta che l’UE formuli 4-5 criteri per la chiusura del capitolo 9. Jovanić ha aggiunto che il processo di adesione all’UE significherà la liberalizzazione dell’intero sistema finanziario e che ci sarà uno spazio per lo sviluppo di istituzioni finanziarie non bancarie, come le cooperative di risparmio.
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