È difficile, in un momento in cui la pandemia ancora non accenna a rallentare, che qualcuno viaggi, ma c’è sicuramente chi, per motivi di lavoro o privati, ha bisogno di uscire dai confini della Serbia. Al momento non sembra un compito facile.
A differenza della Serbia, che è quasi completamente aperta a tutto il mondo, poiché per l’ingresso in Serbia è necessario un test PCR negativo solo per chi proviene da Croazia, Bulgaria e Romania, per i cittadini con passaporto serbo è molto più difficile viaggiare all’estero.
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È vero anche che negli ultimi giorni si è riflettuto molto sull’introduzione di un test PCR obbligatorio per tutti coloro che arrivano nel Paese balcanico, siano essi cittadini serbi o stranieri.
Da quest’estate la Serbia è nella lista rossa dell’Unione europea, cosa che non è cambiata nemmeno quando c’era quasi il minor numero di contagiati ogni 100.000 cittadini dell’intero Vecchio Continente.
Al momento, secondo i dati del Ministero degli Affari Esteri, i cittadini della Serbia possono viaggiare in 15 Paesi in tutto il mondo senza dover presentare il test PCR obbligatorio o fare l’eventuale quarantena.
Alcuni di questi Stati richiedono il visto, alcuni richiedono una semplice visita medica, alcuni richiedono l’assicurazione sanitaria obbligatoria e alcuni solo una domanda con le informazioni complete sul luogo e sul motivo del soggiorno. Per alcuni nemmeno quello.
Pertanto, i cittadini serbi possono viaggiare senza problemi in Paesi vicini come Bosnia, Albania, Bulgaria o Macedonia del Nord senza alcun test, ma anche verso destinazioni molto più esotiche come Turchia, Brasile, Giamaica, Colombia, Costa Rica, Messico, Oman, Palau, Pakistan, Sudan e Repubblica Centrafricana.
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