Il presidente della Repubblica di Serbia Tomislav Nikolic ha spiegato al quotidiano inglese “Fianncial Times” che si può essere al tempo stesso nazionalisti e a favore dell’Unione Europea ma che questo approccio è difficile da spiegare agli europei, poiché il nazionalismo serbo è stato sempre visto come qualcosa di negativo.
Alla costatazione del giornalista inglese che egli ha scelto la corrente politica più vicino al nazionalismo sulla scena serba, Nikolic ha risposto che egli ha scelto anche il percorso di integrazone europea e che non vede contraddizione in questi due approcci. “Non ho alcun dubbio al rguardo. Al tempo stesso si può essere nazionalisti e favorevoli all’Europa ma questo è difficile spiegarlo agli europei che hanno sempre visto il nazionalismo serbo come qualcosa di negativo. Amo il mio paese come lei ama il suo e amo il mio popolo come lei ama il suo”.
Il presidente serbo ha detto che egli ha iniziato con la difesa della Jugoslavia, quindi con la difesa delle krajine (territori autonomi) serbe, quindi con la difesa del Kosovo all’interno della Serba. “E ogni volta l’Europa si è opposta a quel che facevamo. Ci ha posto nella lista degli indesiderabili, ci ha messo sotto embargo, ci ha isolato. Ma sono arrivati tempi nuovi e ci siamo posti nuovi obiettivi. Nel mio paese si dice che solo i pazzi non cambiano opinione” ha detto Nikolic al quotidiano inglese, specificando che è arrivato il tempo di creare posti di lavoro per le persone, di garantire ad esse una vita migliore, assistenza medica e tutela sociale assieme a un modo diverso di gestire il paese.
Nikolic ha detto che la Serbia è parte dell’Europa, non solo dell’Unione Europea come organizzazione, ma che è pronta a essere parte domani dell’UE. Alla domanda se crede che far parte dell’Unione sia l’unico modo per garantire una vita migliore ai suoi cittadini Nikolic ha detto che non è l’unica strada ma è la migliore e la più sicura. “Ovviamente abbiamo accordi e cooperazione con tutto il mondo. Abbiamo vecchie amicizie che sono state rinnovate, paesi che 30 anni fa stavano dietro di noi e di cui ora non possiamo reggere il passo. Ci sono anche grandi, potenti, paesi che non sono membri della UE con i quali abbiamo eccellenti accordi commerciali”.
Nikolic ha detto che, purtroppo, la Serbia non produce abbastanza e negli ultimi 13 anni la produzione è stata del tutto negletta e l’Unione Europea non viene ancora vista ancora come una possibilità per guadagnare.
Alla domanda se la Serbia abbia la volontà politica per implementare profonde riforme del sistema politico, giudiziario ed economico al fine di raggiungere gli standard europei, Nikolic ha risposto che “la Serbia è pienamente impegnata nell’implementazione delle riforme, incluse quelle più complesse e dolorose”. “E’ un fatto positivo che in questo govrno il partito più forte sa il partito del progresso serbo. Esso non ha nessun vincolo con il passato e può promuovere una riforma del sistema giudiziario, settore vittima delle cattive riforme del passato”.
Lo stesso vale, ha aggiunto Nikolic, per la lotta alle organizzazioni criminali e alla corruzione per cui non basta che passino le leggi al riguardo ma è necessario che diventino pratica di tutti i giorni.
(Blic, 30.10.2013)