Il presidente della Repubblica di Serbia, Tomislav Nikolic ha dichiarato che è venuto il tempo che la Serbia indichi quale è una soluzione ultima per la questione del Kosovo e Metohija, oltre la quale non intende andare. Inoltre, il presidente ha detto che la Serbia ha una sola politica approvata dal Parlamento e che il popolo dovrebbe decidere finalmente su Kosovo attraverso un referendum.
Nikolic in un’ intervista rilasciata alla televisione Pink ha detto che in Kosovo ci sono delle situazioni diverse, la zona dove non ci sono serbi, la zona dove la maggioranza del popolo albanese vive con i serbi nelle enclavi sotto il controllo di Pristina e la terza zona, dove la maggioranza è composta da serbi e dove non ci sono gli albanesi, nella quale l’amministrazione di Pristina non ha nessuna ingerenza.
“Bisogna costituire l’Associazione dei municipi serbi e non accettare le richieste di Pristina”, ha detto Nikolic, che ritiene che non si debba accettare il consiglio di Brussels di abolire tutte le istituzioni parallele nel nord del Kosovo, “perchè questo significherebbe che la Serbia ha rinunciato ai propri principi”.
“Penso che Vucic avrà una riunione difficile a inizio di febbraio a Brussels, quando tutto sarà molto più chiaro e penso che dopo questo lui avrà bisogno del sostegno parlamentare, che gli darà delle indicazioni come procedere”, ha detto il presidente serbo.
Nikolic ha detto che non respinge la risponsabilità, ma che lui non ha diritto di avanzare proposte nel Parlamento e che vuole prendere tutto in considerazione assieme con Vucic.
Richiesto se la Serbia ha due tipi di politica verso il Kosovo e Metohija, il presidente ha risposto:“Noi abbiamo solo una politica, quella proposta dal Parlamento serbo sia al Governo che al Presidente della Repubblica nonché ad ogni nostro rappresentante che in qualche modo deciderà su come si vivrà in Kosovo”.
Secondo Nikolic dalla nuova composizione della Commissione europea si potrebbero sentire alcune dichiarazioni un po’ preoccupanti, che non si erano sentite prima da Katrin Ashton e Stefan Fule, ovvero la richiesta per il riconoscimento dello Stato del Kosovo da parte della Serbia.
Il presidente serbo ha detto che il popolo in un referendum dovrebbe decidere se accettare le condizioni dell’Ue e che qualsiasi sarà la decisione del popolo dovrà essere implementata. “Se il popolo mi dicesse di fiirmare per l’indipendenza di Kosovo, io lascerei la mia funzione”, ha detto Nikolic.
Nikolic ha dichiarato che non concederà l’umiliazione della Serbia e che domani (NdT: lunedì 29 dicembre) con l’ambasciatore tedesco Heinz Wilhelm chiarirà tutto in relazione alle dichiarazioni di diverso tono sulle condizioni che pone l’Unione europea relativamente a Kosovo. Nikolic ha detto che nessuno dai rappresentanti dell’Ue ha richiesto il riconoscimento dell’indipedenza di Kosovo, ma che ora questa richiesta è arrivata per voce del Commissario Ue Johannes Hahn.
Inoltre, il presidente ha detto che pregherà l’ambasciatore tedesco di stilare un comunicato congiunto, dicendo che gli ambasciatori dei grandi paesi si sentono autorizzati a fare i commenti sulle vicende politiche nei paesi in cui vengono ospitati. “Prima, questo era possibile. Io non voglio umiliare la Serbia e permettere che qualcuno si comporti cosi, però sono sempre pronto a risolvere il problema. É sufficiente che l’ambasciatore ha chiamato più volte il giorno seguente richiedendo una riunione e noi oggi mettiamo a posto tutta la situazione”, ha detto il presidente della Serbia.
(Tanjug, 29.12.2014.)