Negli ultimi 10 anni, più di 320 donne sono state uccise in casi di violenza domestica

In Serbia negli ultimi dieci anni, sono state uccise più di 320 donne in casi di violenza domestica e in questa statistica non sono state incluse le donne morte per le conseguenze di molti anni di sofferenza o la cui morte non è arrivata ai media, è stato detto a Belgrado, il 18 maggio in occasione della Giornata di ricordo per le vittime della violenza.

Vedrana Lacmanovic dal Centro delle donne autonome, ha detto che ogni anno in Serbia muoiono circa 30 donne a causa di violenza domestica, di cui ogni terza donna ha denunciato in precedenza il suo agressore. Gli agressori sono solitamente i mariti e i partner.

Vedrana sottolinea che più di 400 bambini in Serbia hanno perso le loro madri negli ultimi otto anni a causa di femminicidio, e aggiunge che sfortunatamente i bambini che hanno testimoniato alle violenze non sono trattati come vittime di violenza e non gli viene fornito l’adeguato supporto psicologico.

“La violenza viene ignorata o offuscata dall’interpretazione che si tratta di una disputa domestica o di un conflitto verbale. Il Protettore dei cittadini, alla fine del 2018 ha identificato gli stessi errori commessi nel 2016, il che dimostra che non vi è stato alcun cambiamento delle istituzioni in risposta alla violenza contro le donne”, ha detto Vedrana Lacmanovic.

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Parlando delle modifiche al codice penale che prevede l’introduzione dell’ergastolo per i crimini più gravi, come l’omicidio di bambini o di donne in gravidanza, l’avvocato Vanja Macanovic, dal Centro delle donne autonome, stima che le modifiche al codice provocano la paura che i giudici preferiscano optare per una condanna di 20 anni, piuttosto che l’ergastolo quando si tratta di femminicidio.

“Quest’anno, tre degli otto autori di violenza sono stati condannati a 30-40 anni di carcere. Vi è però un gran numero di casi in cui le donne non denunciano alle utorità la violenza, e le statistiche non includono il suicidio”, ha detto Vanja Macanovic.

La Macanovic ha aggiunto che è importante che i soggetti terzi che denunciano le violenze, sappiano che devono sottolineare che stanno denunciando senza il consenso della vittima, in caso contrario v’è la possibilità che la vittima sia messa in una situzione di maggiore pericolo.

Vesna Nikolic-Ristanovic dall’Associazione Vittimologica ha detto che esiste il timore che i giudici condannino all’ergastolo le vittime che, a causa dell’impotenza, commettono l’omicidio del loro agressore durante il sonno. Ha aggiunto anche che la Serbia è uno dei quattro paesi, oltre all’Italia, la Spagna e la Gran Bretagna, che ha un database che si basa su notizie dei media, ed è gestito da organizzazioni non governative.

Nel 2017, il Governo serbo ha proclamato il 18 maggio la Giornata di ricordo per le vittime della violenza.

http://rs.n1info.com/Vesti/a484543/Za-10-godina-u-porodicnom-nasilju-ubijeno-vise-od-320-zena.html?fbclid=IwAR0jxbXukllU7_Z7clXkKHoc_FvlWfe2-nWywRWa0LVT5s9zJ7v8a1yVjNw

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