L’agenzia di rating Moody’s ha dichiarato lunedì che il risultato delle elezioni presidenziali in Serbia assicura la continuazione in senso positivo per il credito dell’agenda di riforme, includendo ulteriori passi verso l’adesione all’Unione Europea (UE) e la ristrutturazione delle imprese pubbliche in perdita.
Secondo il rapporto di Moody’s “Implicazioni sul credito degli eventi correnti”, partendo dal presupposto che non verranno indette elezioni generali, il prossimo turno elettorale non dovrebbe avere luogo prima del 2020, consentendo di limitare la volatilità politica e facilitando gli sforzi di integrazione della Serbia nell’UE.
In occasione delle elezioni presidenziali tenutesi in Serbia lo scorso 2 aprile, l’attuale e ancora in carica Primo Ministro Aleksandar Vucic, si è aggiudicato la maggioranza assoluta dei voti, superando il 50% dei consensi, e raccogliendo un risultato sufficiente per evitare un ballottaggio: ciò gli ha consentito di rafforzare la sua influenza sulla politica serba e all’interno del Partito Progressista Serbo (SNS) di cui è membro e presidente.
La continuità del programma di riforme strutturali intrapreso del governo attuale è prevista sotto la presidenza di Vucic, in quanto le autorità hanno finora continuato a impegnarsi per le misure previste nell’ambito di un accordo stand-by (SBA) stipulato con il Fondo monetario internazionale (FMI) nel febbraio 2015, ricorda l’agenzia di credito.
Le misure comprendono una solida operazione di consolidamento fiscale in base alla quale il disavanzo delle amministrazioni pubbliche è sceso a quota 1,4% del PIL nel 2016, dal 6,6% del 2014, e la riduzione degli aiuti di Stato alle imprese statali. Aiuti di Stato, sotto forma di sovvenzioni dirette, prestiti netti attraverso il bilancio, garanzie e pagamenti arretrati alle imprese di proprietà statale, sono scesi al 3,7% del PIL nel 2016, dal 5,2% di due anni prima, aggiunge Moody’s.
Nel mese di marzo, Moody’s ha aggiornato i rating a lungo termine e senior non garantiti della Serbia, da B1 a Ba3, portando le loro prospettive da “positivo” a “stabile”. I fattori chiave dell’aggiornamento sono rappresentati dal notevole consolidamento fiscale del paese che ha arrestato l’aumento del peso del debito e ridotto i rischi per la posizione fiscale, ha dichiarato Moody’s a riguardo.
(SeeNews, 10.04.2017)
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