Oltre a guardare il cielo e fare affidamento sull’esperienza, gli agricoltori del villaggio di Mokrin, in Vojvodina, hanno ottenuto un nuovo strumento digitale su cui possono fare affidamento; 25 di loro potranno infatti usare degli strumenti digitali che fanno parte del progetto pilota per il primo villaggio digitale in Serbia.
Mokrin, il primo villaggio digitale in Serbia, è in realtà un luogo da cui l’idea di connettere alta tecnologia e agricoltura dovrebbe diffondersi in tutta la Serbia. Il “Biosens Institute”, “Mokrin House” e la compagnia “Delta” hanno lanciato il progetto triennale “Digitalno selo”, che inizialmente comprende 25 fattorie nel Banato settentrionale. Dieci stazioni di misurazione sono state allestite a Mokrin e gli agricoltori sono stati formati su come ottenere da loro dati precisi che possono essere utilizzati nella produzione, sul come utilizzare altri strumenti digitali e come fare rete tra loro.
A Mokrin sono state allestite dieci stazioni meteorologiche, da cui arriveranno dati precisi agli agricoltori. Ciò consentirà agli agricoltori, se non l’hanno già fatto, di iniziare a utilizzare l’app “Agrosens” come ulteriore aiuto sul campo. Dopo aver presentato l’idea agli agricoltori, i suoi creatori l’hanno presentata per la prima volta all’opinione pubblica. L’intenzione è quella di usare le tecnologie digitali per migliorare la produzione agricola in Serbia, ovvero di elevare la qualità della vita nelle campagne. “Questo è un progetto pilota e il tempo stimato è di tre anni, ma penso che lo espanderemo ad altri villaggi prima che scada. Ci aspettiamo che l’uso delle tecnologie digitali diventi quotidiano, che telefoni cellulari e tablet diventino strumenti in agricoltura, come un trattore o qualche altra macchina”, ha detto a “Euronews Serbia” Vladimir Crnojevic, direttore del “Biosens Institute”.
“Senza l’inclusione dell’alta tecnologia in agricoltura, non ci si può aspettare che i giovani rimangano o tornino alle campagne”, afferma il fondatore di “Mokrin House”, un altro progetto pilota che ha portato i nomadi digitali di tutto il mondo a vivere in un villaggio del Banato. “Questa non è solo una questione di come aumentare le rese, di come aumentare la produzione agricola. L’idea è di aumentare la qualità della vita, perché stiamo entrando nel futuro”, ha affermato Branimir Brkljac. Senza questo passo, il futuro, dice, non sembra roseo, poiché i dati presentati dai promotori del progetto “Digitalno selo” mostrano che su 4.700 villaggi in Serbia, 1.200 scompariranno nei prossimi 15 anni.
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