Mogherini risponde alle contestazioni del Parlamento serbo

Il Capo della Politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, è stata accolta da una cascata di fischi e cori pro-Russia, nel corso del suo intervento riguardante l’integrazione dei paesi dei Balcani occidentali all’UE, tenuto presso il Parlamento serbo la settimana scorsa.

Diversi deputati nazionalisti, battendo le mani sui banchi e cantando slogan inneggianti alla Serbia e alla Russia, incluso “Non abbiamo bisogno dell’Unione europea”, hanno a più riprese interrotto la Mogherini, intenta a dichiarare la Serbia come uno dei prossimi paesi ad aderire al blocco dei 27 stati membri dell’Unione europea.

Alcuni deputati hanno esposto striscioni con la frase “La Serbia non si fida di Bruxelles” e l’azione di disturbo ha seriamente messo a dura prova la capacità del Capo della Politica estera dell’Ue di portare a termine il suo discorso di venti minuti.

Molti dei parlamentari, in gran parte afferenti al Partito radicale serbo e al partito di destra Dveri, dichiarano di essere a favore di legami più stretti con la Russia, considerata quale alleato più tradizionale per il paese slavo.

Oltre alle interruzioni la signora Mogherini ha dovuto affrontare lo scroscio di risate seguente la sua affermazione circa il solido legame che unirebbe Serbia e Balcani occidentali, di fronte alle quali ha commentato: “Se sperate che mi stanchi, avete fatto male i vostri calcoli. Capisco che avete davanti a voi una lunga campagna elettorale, forse avreste bisogno della voce per parlare con i vostri cittadini”. Più tardi, Mogherini ha aggiunto: “Non è bello essere scortese con una signora. E’ una questione politica. Si tratta di un difficile contesto politico, qui e nella regione, e anche dei diversi modi in cui può essere interpretato il percorso che la Serbia ha intrapreso”.

Al Parlamento, occupato solo dalla metà dei deputati, Mogherini ha dichiarato: “Avete una grande responsabilità. La Serbia è sempre stata crocevia di mondi diversi”.

Secondo il Capo della politica estera, l’Unione europea, che rimane aperta all’espansione nonostante lo scossone provocato dalla Brexit, non sarà mai completa senza il coinvolgimento della Serbia.

Il Primo Ministro della Serbia, Aleksandar Vucic, ha ribadito che la Serbia “rimane saldamente sul cammino europeo”.

Tuttavia, molti nel Paese manifestano delusione per l’insistenza della UE sul riconoscimento dell’indipendenza della provincia del Kosovo quale condizione per l’adesione e non sono pochi quelli che preferirebbero una virata decisa in direzione della Russia.

Nel frattempo, tra l’altro, Vucic ha annunciato che, nelle prossime settimane, è previsto un suo incontro con il Presidente russo Vladimir Putin.

La Russia ha recentemente dichiarato i Balcani occidentali parte della sua “sfera d’influenza”, approfittando di un crescente sentimento nazionalista e degli attriti etnici per riaffermare la sua influenza nella regione.

(Express, 04.03.2017)

http://www.express.co.uk/news/world/775000/Brussels-chief-EU-expansion-Serbia

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