Ministri dell’UE: Bisogna continuare il dialogo tra Belgrado e Pristina – Aspre critiche della Croazia alla Serbia

I capi diplomatici dell’Unione europea (UE) hanno espresso oggi, a Bruxelles, la loro preoccupazione per il fatto che ora non c’è alcun dialogo tra Belgrado e Pristina e si sono impegnati a creare le condizioni per proseguire il dialogo, ha dichiarato durante una pausa, nel corso della riunione, la ministra degli Esteri croata Marija Pejcinovic Buric.

La ministra croata ha detto che durante la riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione europea si è discusso a fondo degli sviluppi relativi al dialogo Belgrado-Pristina. Essa ha detto che “la preoccupazione dei ministri è alta a causa della mancanza di dialogo” e che si sta cercando il modo per creare le condizioni per far continuare questo dialogo”.

I ministri ritengono che ciò sia “estremamente importante sia per la sicurezza che per la risoluzione dei problemi aperti nell’Europa sudorientale”; ha detto il capo della diplomazia croata.

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Marija Pejcinovic Buric ha detto che ha riferito ai ministri dell’UE la posizione di Zagabria, ovvero che “la mancanza di volontà della Serbia di affrontare le questioni del passato, apre la questione della risoluzione di tutte le altre questioni che sono o il risultato dello scioglimento del vecchio stato, come la questione dei confini, o; che derivano dalla guerra per la patria, cioè dall’aggressione della Serbia alla Croazia, e questi sono i problemi delle persone scomparse, i crimini di guerra, ecc.”.

“Vi esprimo la nostra grande preoccupazione per l’andamento e la velocità di questi processi, sopratutto se la parte serba non si confronterà prima con il suo passato, il suo ruolo nel passato e rinuncia, ovviamente, alla ideologia degli anni ’90”, ha detto la ministra croata.

Secondo le sue parole, i ministri degli Esteri dell’UE hanno discusso anche della situazione in Bosnia e hanno sottolineato che nel paese è necessario formare le autorità a tutti i livelli, il più presto possibile, modificare la legge elettorale e accelerare le riforme.

I ministri hanno inoltre incitato “tutte le parti in Macedonia” ad adottare finalmente l’accordo Skopje-Atene riguardo al nome e dunque aprire la strada alla Macedonia verso l’adesione all’UE e alla NATO.

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