“Considero il supporto dei membri della coalizione di governo ad Aleksandar Vucic e al candidato del Partito Progressista alla presidenza serba come una questione di buone maniere. Chi non volesse sostenere il candidato, dovrebbe uscire dal governo”: è quanto ha dichiarato Zorana Mihajlovic, vice premier e funzionario del Partito.
Secondo Mihajlovic, qualsiasi altra decisione da parte dei partner di governo del Partito Progressista (SNS) sarebbe da interpretare come volontà di impegnarsi in una campagna per un proprio candidato, ignorando Vucic e la popolarità del partito: “in questo caso, costoro sono pregati di uscire dalla coalizione, in quanto non sarebbe giusto appoggiare una campagna contro il candidato scelto dal governo e dal Primo Ministro continuando a farne parte. Per dovere di chiarezza, non mi riferisco a me stessa: ho già affermato in numerose occasioni che nessuno mi ha offerto di fare qualcosa di simile, né una simile opzione è mai stata in discussione all’interno del partito”.
Il leader del Partito socialista serbo (SPS), Ivica Dacic, ha confermato che le due parti stanno vagliando l’idea di sostenere un candidato comune: “si tratta di una questione complessa e tutto dipende dal supporto che avrà la coalizione di governo”.
Il Direttore esecutivo del CESID, Bojan Klacar, sostiene che, prendendo in considerazione la candidatura congiunta, Dacic sta cercando di preservare buoni rapporti con Aleksandar Vucic: “senza dubbio il candidato presidenziale verrà dalle file del Partito Progressista. Credo che questo potrebbe essere dannoso per il Partito Socialista in quanto grande partito politico che desidererebbe avere un proprio candidato”.
(Blic, 10.10.2016)
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