Gli Stati Uniti hanno, attulmente, circa 650 soldati in Kosovo, come parte del KFOR. Essi per lo più alloggiano nel campo Bondsteel, la più grande base militare degli Stati Uniti in Europa, e una fonte anonima del giornale Expres ha confessato che Washington ha minacciato di ritirare dalla base militare i suoi uomini.
Se Pristina non abolirà con urgenza i dazi doganali, Washington ritirerà le proprie truppe dal Kosovo, questa è la sintesi dei colloqui di due giorni condotti dai funzionari del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti con i rappresentanti delle istituzioni provvisorie di Pristina e i rappresentanti dell’opposizione kosovara, scrive la Gazeta Express di Pristina.
La stessa anonima fonte ha anche detto che a Washington “ci sono opinioni che il Kosovo sta diventndo sempre più distruttivo, e che la Serbia sta dimostrando un approccio più costruttivo verso l’accordo giuridicamente vincolante che sbloccherebbe il conflitto congelato”, riporta il quotidianno di Pristina.
I media di Pristina fanno riferimento ad una fonte che ha partecipato alle riunioni con la delegazione statunitense, composta dall’amministratore delegato e il direttore per gli affari europei presso il Consiglio di sicurezza nazionale, John Erath e Brad Berkley.
Per aver ignorato la richiesta degli USA di sospendere i dazi imposti sulle merci serbe, gli Stati Uniti hanno già iniziato ad attuare determinate sanzioni, e tra le prime sanzioni vi è stato il divieto del rilascio del visto a Ramush Haradinaj, invitato precedentemente a partecipare alla tradizionale colazione di preghiera a Washington.
La sospensione delle tasse e la continuazione del dialogo con Belgrado sono stati i due temi principali di discussione dei due delegati di Trump con i rappresentanti delle istituzioni provvisorie di Pristina.
I due delegati di Trump hanno avuto incontri separati con Hashim Thaci e con Ramush Haradinaj, e con i co-presidenti e i membri del gruppo di Pristina per la prosecuzione del dialogo con Belgrado, Fatmir Limaj e Spend Ahmeti, nonché con i rappresentanti dell’opposizione parlamentare.
I media di Pristina sottolineano che Veseli, pur essendo considerato un “americano”, non è stato invitato a nessuno di questi incontri, come nemmeno il rappresentante del Movimento autodeterminazione.
L’Ambasciata americana a Pristina, in occasione della riunione degli alti rappresentanti del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti con i leader del Kosovo, ha dichiarato che “gli ospiti americani sono venuti a Pristina per rafforzare il messaggio del presidente Donald Trump di approfittare di questo momento unico per raggiungere la pace con la Serbia”.
La Casa Bianca è preoccupata per l’esito finale del dialogo, e ritiene che “entrambe le parti dovrebbero porre fine alle azioni provocatorie e intraprendere passi costruttivi per tornare al tavolo dei negoziati”, si legge nella dichiarazione.
La delegazione statunitense ha avvertito che, nel caso in cui l’attuale situazione non dovesse cambiare, Pristina rischierebbe gravi conseguenze per mano degli Stati Uniti.
http://www.novosti.rs/vesti/naslovna/politika/aktuelno.289.html:780093-Pristinski-mediji-SAD-povlace-vojsku-sa-Kosova-ako-se-ne-ispuni-ovaj-uslov?fbclid=IwAR1D2fiZ4OX-pgcIMt0Akn_02UcWzjqXATAFFk4sAQebM67p-PJheCI8pR8
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