“In attesa della risposta di Aleksandar Vucic sulle cause della morte dei funzionari e dell’ambasciatore Oliver Potezica in Libia, siamo giunti alla conclusione che, come Ministro della Difesa nel 2013, Aleksandar Vucic ha mediato personalmente nel commercio di armi tra la Libia e il commerciante di armi Slobodan Tesic, sponsor del Partito progressivo serbo”, ha dichiarato ieri la vicepresidente del Partito per la libertà e giustizia.
“Sappiamo che Vucic, una volta, ha richiesto personalmente in una delegazione ufficiale l’inserimento del trafficante di armi Slobodan Tesic, all’epoca sulla lista nera delle Nazioni Unite, perché sospettato di traffico di armi. La conseguenza di questo, secondo i testimoni, è stata la morte di due funzionari dell’ambasciata in Libia”, ha affermato Marinika Tepic, vicepresidente del Partito per la libertà e la giustizia (Stranka Slobode i pravde) in una conferenza stampa al Parlamento serbo, mostrando una foto di quell’incontro in cui si vede anche Tesic.
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Secondo lei, i testimoni hanno anche confermato che Vucic ha accolto e parlato con uno dei leader di al-Qaeda, Khalid Al Sharif, che era nella delegazione durante una cena cerimoniale.
“Sebbene l’accordo sembra sia stato concluso dagli stati di Serbia e Libia, la società statale SDPR che avrebbe dovuto svolgere questo lavoro per lo Stato, ha ritirato le sue armi dalle fabbriche dell’industria di armature, vendendole proprio alla società alla quale è associato Slobodan Tesic, la Karso di Cipro. In questo modo la stessa è stata introdotta come intermediaria in questo commercio. Testimoni sostengono che la conseguenza di questo accordo tra Vucic e Tesic sia stata la morte del personale dell’ambasciata serba in Libia nel 2015, e l’uccisione dell’ambasciatore Oliver Potezica”, ha continuato la vicepresidente dell’SSP.
Ha aggiunto di aver anche appreso che il vice Primo Ministro e Ministro degli Interni Nebojsa Stefanovic ha mentito quando ha detto che suo padre, Branko Stefanovic, non aveva nulla a che fare con la ditta GIM che commercia armi, affermando che Aleksandar Vucic lo ha confermato personalmente a “RTS” qualche giorno fa dicendo che Branko Stefanovic era impiegato dalla società GIM.
“Questo è il motivo per cui chiedo a Vucic di dirci da quanto il pensionato Stefanovic sia impiegato presso la GIM e quali lavori svolga. Forse anche altri pensionati potrebbero seguirlo arricchendosi, poiché l’azienda ha aumentato le sue entrate 200 volte negli ultimi quattro anni, passando da 100.000 euro a 20 milioni di euro di entrate l’anno scorso. Chiediamo anche a Vucic di cosa abbia discusso con Goran Todorovic, proprietario ufficiale della GIM, prima di apparire in TV e su cosa si siano messi d’accordo. La domanda chiave è se questa sia la pratica e il “metodo Vucic”: i trafficanti di armi privati devono prima andare da lui e sedere sul trono, poi lui li inserisce nelle delegazioni statali, come intermediari nel commercio di armi, portando via lavoro alle imprese dello Stato. È un modo affinché i proprietari di imprese private un giorno emergano come proprietari del nostro settore di armamenti?”.
Secondo informazioni sue personali tutte le armi sequestrate ai cittadini venivano vendute alla ditta GIM al prezzo di 30 dinari per chilogrammo e la stessa ditta le rivendeva poi a prezzi molto più alti anche al mercato nero.
Photo credits: “FoNet/Zoran Mrđa”e
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