L’Associazione delle compagnie petrolifere serbe ha annunciato che se il divieto di utilizzare i fiumi Danubio, Sava e Tisa per i trasporti ed i problemi con il trasporto ferroviario dovessero continuare, l’alimentazione di carburante in Serbia potrebbe esserne compromessa.
L’Associazione ha anche riferito che le temperature estremamente basse in Serbia e nell’intera regione hanno creato seri problemi alla logistica della fornitura di carburante per veicoli.
“Al momento la fornitura di carburante sul mercato serbo sta procedendo secondo i piani, ma se il divieto di trasporto sul Danubio e Sava, e i problemi con il trasporto ferroviario persistono, si potrebbero verificare disturbi. Inoltre, alcune raffinerie hanno dovuto affrontare problemi con le loro operazioni quotidiane (a causa delle basse temperature), così i problemi con il trasporto di combustibile attraverso altri paesi”, si legge sul comunicato stampa diffuso dell’Associazione.
Secondo i dati raccolti nel corso dei primi nove mesi di quest’anno, il 12% della benzina, 33,5% di gasolio e 54% di GPL, utilizzati dai consumatori serbi, viene importato, mentre fiumi e ferrovie sono di solito utilizzati per il trasporto.
Gli importatori hanno utilizzato le riserve assicurate dall’anno scorso, e sono ora costretti a utilizzare un trasporto su strada molto più costoso. Se le condizioni meteo di oggi non dovessero migliorare, la fornitura di combustibile e l’andamento dei prezzi potrebbero esserne influenzati.
(Vecernje Novosti, 11.01.2017)
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