La NATO ha esortato sia Belgrado che Pristina ad astenersi da qualsiasi attività che possa aggravare ulteriormente la tensione e ad avviare un dialogo “nell’interesse della stabilità e della sicurezza della regione”, ha dichiarato la portavoce della Nato, Oana Lungescu.
“Stiamo monitorando la situazione molto attentamente”, ha aggiunto Lungescu. Quando le è stato chiesto di esprimere il punto di vista della NATO sugli accesi toni della dichiarazioni sia da parte di Belgrado che di Pristina, in seguito alla decisione delle autorità del Kosovo di inviare forze speciali al valico di confine amministrativo per bloccare il treno in viaggio da Belgrado verso Kosovska Mitrovica, Lungescu ha dichiarato che si tratta di “un problema che Belgrado e Pristina devono risolvere tra di loro “.
Quando le è stato chiesto di riportare il parere della NATO in merito all’accusa del Presidente serbo Tomislav Nikolic, Lungescu ha sottolineato che “la missione KFOR, guidata dalla NATO, continuerà a svolgere il proprio ruolo”. Nikolic ha affermato che né l’Alleanza, né l’Unione europea sono state in grado di “rispondere correttamente” alla decisione del Kosovo di inviare la polizia speciale nel nord del Kosovo senza l’approvazione richiesta dalla NATO.
A questo proposito, il Primo Ministro del Kosovo, Isa Mustafa, ha spiegato che la decisione di Pristina di inviare le forze speciali al confine è stata il risultato di una consultazione con tutte le missioni diplomatiche.
Lungescu ha anche ricordato che “lo schieramento di KFOR si basa sul mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, come previsto nella risoluzione 1244”, e ha aggiunto che la missione è stata preparata per aiutare in qualità di terzo attore se necessario, solo dopo che EULEX e la polizia del Kosovo hanno fatto tutto ciò che è in loro potere.
(Blic, BETA, 16.01.2017)
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