L’UE ha annunciato la sua posizione sul capitolo 35 nei negoziati aperti ieri sera

Il testo fa notare che le disposizioni transitorie del capitolo possono essere adattate ed aggiornate nel corso dei negoziati e che è possibile congelare l’apertura dei nuovi capitoli in caso che i progressi nella normalizzazione delle relazioni con il Kosovo sia significamente più lento rispetto al progresso degli altri negoziati.

Il capitolo 35 non sostituisce colloqui tra Belgrado e Pristina guidati dall’Alto Rappresentante dell’Unione europea. L’avanzamento del processo tra la Serbia e l’UE sarà in linea con il miglioramento delle relazioni con il Kosovo, così come anche con gli altri requisiti nel quadro di negoziazione, viene indicato nel documento.

La sezione sull’energia sottolinea la necessità di costituire un’azienda per la fornitura dell’energia elettrica ELEKTROSEVER nei sensi della normativa del Kosovo, nonché la necessità di affrontare il problema della gestione serba nel sistema idrico Gazivoda.

“La Serbia dovrebbe garantire l’attuazione degli obblighi derivanti dall’accordo del 25 agosto 2015, in particolare riguardo la creazione della Comunità delle municipalità serbe del Kosovo, nonché su altri elementi del primo accordo nel 2013 sulla polizia, la magistratura e la protezione civile. Inoltre, la Serbia dovrebbe impegnarsi a realizzare ulteriori negoziati e la normalizzazione delle relazioni in buona fede. La Commissione europea e l’Alto rappresentante sorveglianno l’attuazione di quanto sopra e presentaranno una relazione, almeno due volte all’anno al Consiglio Europeo “, si legge nel documento.

Ulteriormente, sono elencati i punti fondametali relativi alle elezioni, la Comunità delle municipalità serbe del Kosovo, la polizia, la magistratura, la protezione civile e le telecomunicazioni.

Nella parte dedicata alla libertà di circolazione è dichiarato che la Serbia non dovrebbe permettere ai cittadini di paesi terzi l’entrata in Serbia dal Kosovo.

Si sottolinea che la Serbia dovrebbe permettere la partecipazione del Kosovo alle iniziative e organizzazioni regionali, così come che la Serbia deve bloccare il rilascio dei documenti e delle certificazioni con segni che sono contrari agli obblighi che la Serbia ha assunto con l ‘accordo del 17 gennaio 2013.

(B92, 15.12.2015.)

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