Magia delle luci natalizie? No… Anno nuovo, vecchi trucchi…

Mentre siamo in attesa della folla di stranieri che invaderà Belgrado per celebrare la notte di San Silvestro, i giovani istruiti continuano a lasciare la Serbia. L’ultima persona che lascia questa ‘locanda’ balcanica può spegnere la luce, per favore? Scusate, intendevo spegnere le luci di Natale.

Un buon vecchio detto recita: “Il tramonto di un uomo è l’alba di un altro uomo”. E sembra che sia l’alba per la compagnia dal nome appropriato, la Keep Light, responsabile dell’installazione delle luci natalizie a Belgrado e in molte altre città. Per quanto riguarda l’uomo che sta invece vivendo il proverbiale tramonto, quello sarebbe il sindaco di Belgrado, il quale proprio non riesce a stare lontano dai guai. Mentre i bulgari si preparano a venire nella capitale per festeggiare il capodanno, Sinisa Mali ha molto da spiegare ai cittadini di Belgrado riguardo l’albero di Natale dal costo di 83.000 euro. Ovviamente, non poteva essere per lui motivo di disturbo il fatto che tale importo è pari a 207 stipendi medi serbi. No, lui ha fornito una spiegazione, piuttosto zoppicante, chiarendo di non essere stato a conoscenza dei costi e promettendo di terminare immediatamente il contratto.

Ma aspetta un secondo! Che dire delle sanzioni per la risoluzione unilaterale del contratto che sono applicabili in questi casi ?!

Dimenticatele.

La compagnia che ha montato l’albero di Natale ha deciso improvvisamente di non addebitare 83.000 euro alla città, ma piuttosto di donarli, prima che scadesse il termine per la presentazione delle offerte!

Il governo della città ha concluso immediatamente un altro accordo con la compagnia di Radovan Djumic, ma questo è valso 200.000 euro. Ma chi sarà in grado di convincerci che tutto questo non è stato organizzato in anticipo? E i cittadini di Belgrado? A chi importa di loro ?! Sono stati derubati e lasciati in mutande.

Il Presidente Aleksandar Vucic, che ancora non può perdonarsi il non aver difeso Mali più velocemente, meglio e con maggiore fervore, si sta ora adoperando per questo, e sostiene che anche tutti i precedenti governi della città hanno collaborato con la società Keep Light. Ma ecco che, anche prima che Vucic lo dicesse, l’editore del programma televisivo Informer, di Pink TV, Dragan Vucicevic, ha utilizzato esattamente le stesse parole. Non solo. Ha aggiunto che le informazioni sulla compagnia sono state trasparenti per tutto il tempo, affermando che è stata fondata nel 1997 e che ha collaborato con la città dal 1999. Bene, le informazioni aziendali sono trasparenti, ma l’Agenzia dei Registri delle imprese mostra che la registrazione di quella compagnia risale al 6 aprile 2000. Quindi, chi sta mentendo? Dragan Vucicevic, le sue fonti o l’Agenzia dei Registri d’Impresa?

Sia il Presidente della Serbia, che il redattore di Informer, avrebbero potuto verificare di persona che Keep Light ha iniziato a svilupparsi rapidamente dopo il 2013. In quell’anno, l’utile netto della società ammontava a poco meno di 8,5 milioni di dinari, cifra che non si avvicina lontanamente al controverso costo dell’albero di Natale. Poi, all’improvviso, i profitti hanno cominciato a salire come lievito madre, prima a 16,9 milioni di dinari, poi a 31,4 milioni di dinari, e poi a 64,5 milioni. In quattro anni, il profitto dell’azienda è aumentato di quasi otto volte. Impressionante! È interessante notare che i loro profitti sono cresciuti nel 2013, 2014 e 2015, quando il loro reddito è rimasto stazionario intorno ai 210-220 milioni di dinari, giusto per saltare l’anno scorso a 350 milioni di dinari.

Sorprendentemente, nessuno dei funzionari della città ha trovato strano che, nel 2016, Javno Osvetljenje Beograd (Public Lighting Belgrade) abbia pagato più della metà della somma suddetta (vale a dire 190,6 milioni di dinari) Keep Light. Altri 20 milioni di dinari sono stati pagati alla compagnia dai governi locali a Smederevo, Valjevo e Brus.

Quest’anno il governo di Belgrado ha deciso di essere ancora più generoso e tutti i contratti che ha concluso valgono tra 220 e 230 milioni di dinari, IVA inclusa. A parte Belgrado, anche il Nikola Tesla Airport ha pagato Keep Light per i suoi servizi di illuminazione (7 milioni di dinari), così come hanno fatto la città di Zajecar (2,7 milioni di dinari), e l’impresa di pubblica utilità di Krusevac (18 milioni). Ricordiamo che Keep Light ha diversi altri progetti in corso a Krusevac. All’inizio di settembre, un consorzio di aziende, che ha assunto la compagnia come subappaltatore, ha concluso un accordo di 678 milioni di US, valido per 15 anni, che prevede la ricostruzione, la razionalizzazione e la manutenzione di una parte del sistema di illuminazione pubblica in diversi quartieri di Krusevac.

Quindi, questo è ciò che, più o meno, sembra una partnership pubblico-privato in Serbia.

Vecchia ricetta per il nuovo anno!

Proprio come il costo delle luci natalizie è cresciuto improvvisamente tra il 2015 e il 2016, così è accaduto per i ricavi generati da Public Enterprise Public Lighting Belgrado da premi, sussidi e donazioni (da 24 milioni a 190 milioni di dinari).

Qual è il prezzo esatto delle luci di Natale menzionate!

Tenendo presente tutto questo, non sorprende che giovani e istruiti continuino a lasciare la Serbia, e che la popolazione serba stia diminuendo.L’ultima persona che lascia questa ‘locanda’ balcanica può spegnere la luce, per favore? Scusate, volevo dire spegnere le luci di Natale. Così, almeno, non ci accorgeremo neanche di cosa sta succedendo…

Milan Culibrk

(NIN, 01/02/2018)

http://www.nin.co.rs/pages/article.php?id=112497

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