La Giornata del Design Italiano arrivata alla sesta edizione.
Si è svolta ieri la sesta edizione della Giornata del Design Italiano, quest’anno tenutasi al Museo delle Arti Applicate. In questa occasione l’Ambasciata d’Italia a Belgrado, l’Agenzia ICE a Belgrado e l’Istituto Italiano di Cultura a Belgrado, insieme alla Camera degli di Commercio italo serba e Confindustria Serbia, in collaborazione con il Museo delle Arti Applicate di Belgrado e la Facoltà di Architettura dell’Università di Belgrado, hanno presentato il convegno “L’illuminotecnica italiana: la luce intelligente per le città intelligenti. Eccellenza italiana nella progettazione illuminotecnica su misura”.
“Il Progetto nasce, come evidente dai contributi illustri precedenti, con lo scopo di condividere, in un mercato in evoluzione e sviluppo, come la Serbia, e negli ultimi tempi particolarmente attento alle tecnologie innovative, un modo per dotare gli spazi pubblici, interni ed esterni, del paese di una luce rispettosa degli esseri umani e nello stesso tempo dell’ambiente. Si calcola che lo Human Centric Lighting crescerà molto nei segmenti di ufficio, sanità e istruzione e gia’ totalizzi un fatturato complessivo attorno al miliardo e mezzo di Euro. (fonte ASSIL)”, ha affermato nel suo intervento di apertura il direttore dell’Agenzia ICE a Belgrado Antonio Ventresca.
Attraverso il racconto del professor Corrado Terzi, architetto specializzato in lighting design, oltre al professore della Facoltà di Architettura di Belgrado Zoran Djukanovic, sono stati affrontati temi di uso funzionale e architettonico della luce. Non importa quanto invisibile possa essere percepita, la luce è parte integrante e cruciale dell’architettura: definisce, eleva e influenza la percezione dello spazio posizionando gli esseri umani in un’altra dimensione.
Come ha detto il professor Terzi, uno dei migliori esempi per comprendere l’importanza delle tecniche di illuminazione potrebbe essere vedere di giorno e di notte un’antica città di Pompei. Mentre il sole di giorno è “democratico”, splende lo stesso per tutti, di notte si crea uno spazio completamente diverso grazie alle tecniche di illuminazione.
Nella seconda parte del convegno sono intervenuti il docente di light design Marco Palandella, l’amministratore delegato di Coelux Paolo Di Trapani, la storica dell’arte della Galleria Borghese di Roma Marina Minozzi, la professore Simona Tondelli dell’Università dell’Alma Mater di Bologna, che partecipa anche al progetto EnlightenMe, oltre che il direttore di BUCK Lighting Darko Budeč.
In questa parte del panel, il focus principale è stato il legame tra il lighting design e le città del futuro, dove qualità della vita e tutela dell’ambiente vanno di pari passo con la bellezza dei prodotti realizzati. La dottoressa Minozzi ha inoltre condotto i visitatori in un tour virtuale della Galleria Borghese, sottolineando l’importanza delle tecniche di illuminazione e la loro influenza sulla percezione dei dipinti e dello spazio all’interno.
Grazie alla partnership con Artefacto, Buck Lighting, Berlight Design, Light studio-Artemide e Lusso, i visitatori hanno avuto la possibilità di vedere un’ampia selezione di opere illuminotecniche delle principali aziende italiane del settore a livello internazionale.
Finisco citando l’architetto Luis Kahn, che scrisse, a proposito di un suo grande Progetto per la costruzione di una chiesa:
Cosa c’e’ di piu’ importante in una chiesa?
L’essenza dell’atmosfera per una chiesa e’ il silenzio… e la luce.
Luce e
silenzio!…
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